Il ruolo di pilota di riserva in Mercedes rappresenta l’opzione migliore per Mick Schumacher ad oggi. Ecco perché


16 dicembre 2022

Schumacher lascia la Ferrari e passa alla Mercedes. Detta così, la mente non può che tornare a fine 2009 e pensare a Michael. Ma nel 2022 a perfezionare questo passaggio è suo figlio Mick. Ieri nell’arco di pochi minuti si sono concretizzate voci che giravano da tempo, con il divorzio dalla Ferrari Driver Academy e le nozze con la scuderia di Brackley in qualità di pilota di riserva, con tanto di foto e video di rito della firma del contratto con un sorridente Toto Wolff. Felicità dei coinvolti a parte, però, Mick ha preso una scelta sensata per il suo futuro?

Una potenziale risposta a questa domanda arriva dalle parole che Wolff ha speso nei confronti di Mick. Dopo averlo definito un “gran lavoratore”, il numero uno della Mercedes in F1 ha spiegato: “con i suoi due anni di esperienza in Formula 1, sarebbe pronto a calarsi in macchina con poco preavviso qualora fosse necessario rimpiazzare Lewis o George“. Il ruolo di pilota di riserva nell’era del COVID ha assunto inevitabilmente maggiore importanza, come dimostra il caso di Nico Hulkenberg. Ma non c’è solo il COVID: basti vedere quello che è successo ad Alex Albon a Monza. 

Nyck De Vries, riserva della Mercedes insieme a Stoffel Vandoorne nel 2022, si è ritrovato nell’arco di poche ore a vestire la tuta della Williams, visto che le scuderie clienti della casa di Stoccarda in caso di bisogno possono affidarsi proprio ai piloti di riserva di casa Mercedes. Questo amplia le possibilità di Mick di poter essere chiamato in causa per il prossimo anno. Vale per McLaren e Williams, ma non per l’Aston Martin, che, avendo avuto bisogno di un sostituto per un suo pilota tre volte negli ultimi tre anni, ha deciso di avere una riserva pronta all’uso. Con il ritorno di Hulkenberg in F1, è stato scelto proprio Vandoorne. Ma essendoci alcune sovrapposizioni del calendario di Formula E, non è detto che Stoffel sia sempre pronto alla bisogna. 

Al netto della possibilità di disputare una gara one-off in sostituzione di un pilota titolare, in Mercedes Mick apprenderà il modus operandi di un top team dall’interno, andando ad affinare le sue capacità analitiche per dare un feedback prezioso agli ingegneri con il lavoro che affronterà al simulatore. Un ruolo, questo, che in Formula 1 oggi riveste una rilevanza cruciale, vista l’impossibilità di condurre test in pista al di fuori delle sessioni di prove libere. Quello che di fatto è un compito importante diventa una grande occasione di crescita. 

L’affiliazione con Mercedes, visti i numerosi team clienti, potrebbe essere cruciale per trovare una collocazione sullo schieramento negli anni a venire. Se nello stesso team di Brackley la line-up attuale dovrebbe restare la stessa sostanzialmente fino a metà decennio, vista l’intenzione di Hamilton di rinnovare il contratto in scadenza a fine 2023, la situazione altrove potrebbe essere meno lineare. In Williams, ad esempio, potrebbe esserci un’occasione nel caso in cui Logan Sargeant non dovesse rivelarsi all’altezza della F1. C’è poi un’eventuale suggestione Audi, visto il passaporto di Mick, anche se è presto per fare un vero toto-pilota. Solo il tempo ci dirà come Mick sfrutterà questa chance. Ma è l’opzione migliore al momento. 

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