Guanyu Zhou e Logan Sargeant non sanno ancora cosa li aspetta nel 2024. Ma convengono sulla cosa che davvero conta in Formula 1 per salvarsi il posto


24 agosto 2023

Oggi lo schieramento di Formula 1 per la stagione 2024 ha visto assegnate le due caselle della Haas. Il team americano ha infatti ufficializzato la conferma di Nico Hulkenberg e Kevin Magnussen come coppia anche per il prossimo anno. Ma se Nico e Kevin possono dormire sonni tranquilli, ci sono alcuni piloti che devono ancora attendere per scoprire il proprio destino.

In F1, d’altronde, è molto più probabile ritrovarsi nella posizione di Guanyu Zhou e Logan Sargeant che in quella di Lewis Hamilton, che sta ancora trattando per il suo rinnovo e a domanda in merito a presunte novità ha risposto un secco “no”. Zhou si ritrova in una scuderia che nei prossimi anni subirà una progressiva metamorfosi. Il team di Hinwil si spoglierà dell’effigie di Alfa Romeo a fine anno, per trasformarsi lentamente nella scuderia ufficiale Audi nel 2026.

Tutto questo si traduce per Zhou in una serie di complicazioni sulla questione rinnovo, anche se il pilota cinese si mostra fiducioso. “Abbiamo cominciato a parlare del mio futuro prima della pausa estiva, e ancora oggi ne sto discutendo con il team. Sicuramente il fatto che in futuro la scuderia diventerà un team ufficiale è molto positivo. Sto cercando di fare il massimo in pista, e il resto arriverà con il tempo. Devo dire che lo scorso anno di questi tempi ero molto più nervoso di quanto lo sia ora. Ci metteremo intorno a un tavolo, ma voglio sperare in un futuro positivo”.

La cosa più importante – ha sottolineato Zhou – è che sto lavorando per migliorare, intervenendo sui miei punti deboli. Lo scorso anno non davo il massimo in qualifica e anche la partenza mi dava qualche problema, e ho cercato di colmare queste lacune. In ogni caso, ha osservato, “non è stata una stagione semplice, ma vogliamo raggiungere il settimo posto nel mondiale costruttori. Credo che sia un obiettivo fattibile”.

Logan Sargeant, dal canto suo, occupa un sedile che potrebbe fare gola ai giovani talenti di casa Mercedes, a cominciare dal recente acquisto Mick Schumacher. È il paradosso di correre da statunitense in un team che è sì controllato da un fondo di investimenti a stelle e strisce, ma vanta una stretta collaborazione, anche dal punto di vista tecnico, con la Stella a Tre punte.

Sargeant, però, affronta la questione in modo pragmatico. “In Formula 1 c’è sempre pressione – concede – non importa per che team si corre. È uno sport che si basa sulle prestazioni, e ne siamo tutti consapevoli. Alla fine, ciò che conterà è proprio questo, la mia performance, oltre ai miglioramenti che mostrerò”. E a ben vedere è proprio lo spunto in pista l’unica variabile nelle mani dei piloti che proprio a cominciare dalla gara di Zandvoort si giocano il proprio futuro in F1.

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