Il nome della piccola suv? L’Alfa Romeo lo chiede al pubblico

BABY-SUV IN ARRIVO. MA IL NOME? – La baby-suv s’ha da fare. E l’Alfa Romeo la farà. Parlando dei progetti futuri del brand (qui la news ), l’amministratore delegato del Biscione, Jean-Philippe Imparato, l’aveva confermato. Ora è ufficiale e la notizia, diffusa dall’azienda attraverso i propri canali social, è che il nome della nuova crossover Alfa in taglia “small”, destinata a raccogliere l’eredità della MiTo, uscita di scena nel 2018, potrebbe spuntare fuori da un sondaggio aperto alla sconfinata platea del web (vedi qui sotto). 

PAROLA AL PUBBLICONon è la prima volta che l’Alfa Romeo, per la scelta del nome di un nuovo modello, sceglie di affidarsi al parere del grande pubblico. Accadde nel 1966 con la sportiva che, alla fine, almeno ufficialmente, avrebbe mantenuto la sua denominazione originaria: 1600 Spider. Gli uomini del Portello e quelli della Pininfarina, che quell’auto l’avevano disegnata, l’avevano ribattezzata “Osso di seppia” per via della particolare e affascinante forma sgusciata della carrozzeria. Ma a vincere il contest che nel frattempo la casa aveva indetto, e al quale avevano aderito con entusiasmo più di 140.000 persone, 15.000 delle quali provenienti da paesi stranieri, fu la parola “Duetto”, coniata dal bresciano Guidobaldo Trionfi, che in premio ricevette le chiavi di un esemplare fiammante della nuova due posti a tetto aperto, ma non ebbe mai la soddisfazione di veder battezzata l’auto con il nome da lui coniato. 

UNA MACCHINA FONDAMENTALE – Quasi sessant’anni dopo, la storia si ripete. La B-suv dell’Alfa Romeo, che poggerà sulla base meccanica in comune con Jeep Avenger e Fiat 600, sarà un modello fondamentale per le ambizioni di crescita della casa del Biscione. Il perché è presto detto e a sottolinearlo, lo scorso aprile a Monza, era stato lo stesso Imparato: “Lo sviluppo sta procedendo molto bene – aveva detto il numero uno del marchio milanese a proposito del nuovo modello, definito un “game-changer” -. Ci prepariamo a entrare in un settore che rappresenta il 30% del mercato europeo con quella che sarà la nostra prima auto anche al 100% elettrica”.

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