Quello degli autovelox è un tema al centro del nuovo codice della strada – attualmente in discussione – e Matteo Salvini da tempo si fatto portavoce delle critiche nei confronti dei rilevatori installati “per fare cassa”. Il dato del 2023 parla di 1,5 miliardi incassati dai Comuni, +6,4% rispetto al 2022.

Dati che hanno portato a nuove critiche da parte di Matteo Salvini che, intervistato dal GR1, ha nuovamente sottolineato la necessità di regolamentare omologazione e installazione degli autovelox. 

Solo per la sicurezza

“Negli autovelox non c’è assolutamente nulla di sbagliato se vengono messi per salvare vite vicino alle scuole, agli ospedali, nelle strade dove ci sono tanti incidenti. Se vengono moltiplicati dalla sera alla mattina anche su stradoni a due corsie per fare cassa e tassare gli automobilisti, sono semplicemente un’altra tassa”.

Dichiarazione segue quanto detto negli ultimi mesi da Salvini che, come ricordato, ha intenzione di riformare le installazioni degli autovelox inserendo dettagli dedicati nel nuovo codice della strada “Stiamo lavorando al nuovo codice della strada per ridurre morti, incidenti e feriti. Gli autovelox dovranno essere omologati a livello nazionale e i sindaci dovranno spiegare perché li mettono, dove e con quale motivazione”. 

Già a giugno il ministro delle infrastrutture e dei trasporti aveva dichiarato “Abbiamo pronto lo schema di decreto interministeriale col quale gli autovelox saranno approvati e omologati uniformemente in tutta Italia e con cui saranno definite le condizioni per le installazioni e l’esercizio dei dispositivi, con regole certe, sanzioni giuste e diritto alla difesa dei cittadini”.

Attualmente però non ci sono novità sul codice della strada presentato a settembre e attualmente in discussione in commissione Trasporti della Camera, dove sono iniziati i lavori di revisione con vari emendamenti. 

Clicca qui per visitare la pagina dell’autore