La Toyota Land Cruiser ha di diritto un posto del gotha dell’offroad. E come potrebbe essere altrimenti per un mezzo capace di scalare la gradinata che porta al tempio di Fudo, ripidissima salita da far tremare anche gli escursionisti più preparati. Da quel momento (anno 1951) la Land Cruiser si è evoluta, affinata, mantenendo fede al telaio a longheroni e alla capacità di andare ovunque. Tenendo però le ruote ben salde a terra (twist a parte).

Ora il fuoristrada giapponese espande ulteriormente i propri confini e guarda a una sfida oltre ogni confine: andare sulla Luna. Ecco quindi che nasce la Toyota Baby Lunar Cruiser (BLC), presentata in occasione dei 50 anni dalla fondazione del Calty Design Research, divisione del centro stile Toyota con sede negli Stati Uniti.

Non servono strade

Definirlo semplicemente “fuoristrada” è riduttivo. Forse meglio “fuorimondo” o “FuoriTerra”. Al di là dei calembour la concept giapponese mostra quello che potrebbe essere il futuro rover lunare dell’agenzia spaziale giapponese.  

La Toyota Baby Lunar Cruiser si ispira in parte alla Land Cruiser FJ40, con la scritta “TOYOTA” in grassetto sul frontale, così per evitare fraintendimenti anche in mezzo allo spazio. Le vetrature sono decisamente ampie, per offrire ottima visibilità in tutte le direzioni. Gli pneumatici sono di tipo airless – dover sostituire una gomma bucata sulla Luna non sarebbe certo facile – e sul tetto è appollaiato un generoso portapacchi.

All’interno la Toyota Land Cruiser spaziale è naturalmente un concentrato di tecnologia, con immenso monitor, doppio joystick per guidare – ogni comando è naturalmente by wire e non meccanico – e possibilità di vedere cosa c’è sotto il rover grazie a numerose telecamere esterne. 

Concetto Toyota Baby Lunar Cruiser (BLC)
Concetto Toyota Baby Lunar Cruiser (BLC)

Concept ma non troppo

Come detto la Toyota Baby Lunar Cruiser è si una concept, ma vuole anche anticipare il cruiser lunare che – secondo un accordo siglato nel 2019 – la Casa giapponese sta sviluppando per la Japanese Aerospace Exploration Agency. 

L’obiettivo di Toyota è quello di progettare un rover in grado di percorrere oltre 10.000 chilometri (6.213 miglia) utilizzando la tecnologia delle celle a combustibile. Un’autonomia inferiore di circa 1.000 km rispetto alla circonferenza equatoriale della Luna. Giusto per lasciare sulla terra ogni questione di range anxiety.

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