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Si parla sempre più di intelligenza artificiale e delle sue applicazioni nel mondo dell’auto, per renderle sempre più sicure e capaci di guidare da sole. Tra le aziende protagoniste di questa trasformazione c’è Bosch, il colosso tedesco che all’edizione (solo virtuale per l’emergenza coronavirus) 2021 del CES di Las Vegas ha presentato le sue ultime evoluzioni.

Tecnologie per le auto di oggi e di domani ma non solo: nei programmi di Bosch infatti c’è anche l’espolorazione lunare.

Spiegare il mondo al computer

Per molte aziende intelligenza artificiale significa dare alle macchine comportamenti umani, per noi invece si focalizza sul mondo degli oggetti e delle cose e della loro interazione col mondo esterno

Racconta così l’approccio di Bosch Michael Bolle, CTO del colosso tedesco, secondo cui bisogna “raccontare” alle macchine il mondo esterno. E l’esempio riguarda proprio il mondo dell’auto. In una frenata d’emergenza quindi l’intelligenza artificiale non si “limita” a dire ad hardware e software cosa sta facendo l’essere umano (ad esempio un ciclista che sbuca all’improvviso), ma spiega ciò che sta succedendo.

In questo modo Bosch conta di ottimizzare le risposte di tutti i sistemi, per evitare incidenti e migliorare ogni aspetto della vita delle persone.

Un approccio che viene chiamato AIoT, sigla che mischia Artificial Intelligence con Internet of Things (internet delle cose), ovvero l’insieme di tecnologie che permette a ogni tipo di oggetto di essere connesso alla rete. E per garantire un funzionamento ottimale di questa tecnologia Bosch ha creato un codice etico per l’intelligenza artificiale, così da permettere alla macchina di decidere il meglio in caso di dubbi.

Certo, gli scenari che si aprono sono molteplici e da tempo vengono studiati da tecnici e non solo, con la nascita di portali come il Moral Machine del MiT.

Dalla Terra alla Luna

Ma l’intelligenza artificiale non è un’applicazione unicamente “terrestre”: recentemente Bosch ha infatti annunciato una collaborazione con Astrobotic, WiBotic e l’Università di Washington per la creazione di speciali rover lunari guidati proprio da computer intelligenti, per affrontare la superficie del nostro satellite.

Un banco di prova impegnativo per mezzi su ruote grossi come scatole da scarpe, a perlustrare terreni senza strade e senza GPS a guidarli, ma con cervelli elettronici in grado di prendere decisioni istantanee sulla base delle situazioni che si troveranno ad affrontare.

E proprio le misure ridotte saranno un’altra sfida non banale: se infatti Spirit e Opportunity (i 2 rover che hanno perlustrato parte della superficie di Marte) erano provvisti di pannelli solari per ricaricare le loro batterie, i robot lunari dovranno affidarsi a tecnologie wireless per “fare il pieno” ai loro accumulatori.

Un sistema di ricarica che rappresenta l’Eldorado per molti costruttori e vede scatenarsi una vera e propria guerra (se ne parla in maniera approfondita su InsideEVs) e che dall’esplorazione lunare potrebbe ricevere un nuovo e decisivo impulso per la mobilità a emissioni zero qui sulla Terra. L’obiettivo è quello di presentare i primi prototipi funzionanti entro metà 2023.

L’intelligenza artificiale per l’ambiente e la salute

Auto e rover lunari rappresentano però solo 2 delle tante applicazioni dell’intelligenza artificiale di Bosch, impegnata all’abbattimento delle emissioni e con ognuna delle 400 sedi sparse nel mondo che ha raggiunto la carbon neutrality.

Traguardo reso possibile grazie all’analisi dei consumi energetici grazie al cloud e ad algoritmi che aiutano ad abbattere in maniera importante le emissioni. 

Infine la lotta al coronavirus, la piaga che da ormai quasi un anno sta fiaccando il mondo, combattuta da Bosch con macchinari per i test veloci (il responso arriva in 30 minuti circa) e telecamere in grado di rilevare differenti parametri come la temperatura corporea, così da scongiurare contagi di massa.

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