Il Gran Premio di Miami si conclude con un Max Verstappen perfetto, una Red Bull inarrivabile da parte degli altri team e una Ferrari completamente dispersa tra i suoi setup, una storia che abbiamo già visto nell’era ibrida?


9 maggio 2023

Le prime cinque gare del campionato parlano chiaro: Red Bull ha la vettura più performante e Max Verstappen ha vinto ben quattro appuntamenti, aggiudicandosi un malloppo di 119 punti. Cosa ci possiamo aspettare in questo 2023?

Quando vengono scoperti dei nuovi talenti, è quasi un’abitudine fare dei paragoni con i più grandi piloti della storia di questo motorsport. Tuttavia, dopo la conclusione del Gran Premio di Miami, oltre ad una Red Bull disegnata da Adrian Newey perfetta sotto ogni punto di vista, la semplicità di gestione della vettura di Max Verstappen evidenzia quanto la RB19 sia la “dolce casa” del pilota olandese.

Il primo stint di 45 giri effettuato con il pieno carico di benzina e gomme hard ha evidenziato come Verstappen si stia godendo appieno le potenzialità della sua vettura: gestione della gomma, sorpassi non troppo azzardati e “hammertime” quando serve. Nel momento in cui l’olandese ha dovuto effettuare il pitstop per montare le gomme medie, gli sono serviti appena due giri per recuperare il gap del suo compagno di squadra per riprendersi la prima posizione.

La strategia pensata da Hannah Schmitz è stata quella più vincente per Verstappen e nonostante possa sembrare che con la RB19 sembra tutto un po’ più facile, abbiamo visto in gara come Perez non riusciva a performare come il compagno di squadra, nonostante il suo ingresso nei pit per montare la gomma hard sia stato ben 20 giri dopo l’uso della media

Tuttavia, non è la prima volta che una storia simile viene vista nell’era ibrida, una storia che abbiamo visto non tanto tempo fa in Formula 1, quando lo stesso Hamilton aveva le piene potenzialità delle sue Mercedes: gomme che sembravano non finire mai, tempi sul giro da qualifica dopo aver percorso più di metà gara con gli stessi pneumatici e cronometro che segnava quasi lo stesso identico tempo del giro precedente.

Certo, durante questi ultimi anni sono cambiate tantissime cose, dal nuovo regolamento tecnico con le vetture ad effetto suolo alla tipologia di mescola sviluppata da Pirelli, ma la gestione della gara dell’olandese fa inevitabilmente pensare al dominio MercedesHamilton fino a qualche anno fa. 

L’unica differenza? Il compagno di squadra. Nonostante Rosberg sia riuscito a togliere un campionato del mondo a Hamilton, dal 2017 al 2021 Bottas non ha quasi mai infastidito l’inglese, coincidenze che si ripeteranno con Verstappen – Perez e un Daniel Ricciardo in attesa di prendere il posto di qualcuno? Chi vivrà, vedrà.

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