La Mercedes serie W120 inizia la sua carriera nel 1953. Presentata con il soprannome di “Ponton”, a simboleggiare il suo stile simile a un pontone galleggiante (quasi simmetrico tra l’anteriore e il posteriore), debutta prima di tutto in versione 180, la stessa che negli anni successivi viene affiancata da altre motorizzazioni. Ecco la sua storia.

Un design semplice

Per progettare la “Ponton”, i designer Mercedes-Benz utilizzano caratteristiche piuttosto moderne per l’epoca. La linea base dell’auto segue il principio dei tre volumi, con frontale, cellula passeggeri e bagagliaio posteriore separati gli uni dagli altri.

Il risultato sono linee molto aerodinamiche per ridurre il più possibile consumi e fruscii, nonché un abitacolo significativamente più spazioso rispetto alle carrozzerie precedenti.

Mercedes-Benz 180 “Ponton” in una foto d’epoca

Ma non solo. Anche a livello di telaio la W120 rappresenta una vera e propria rivoluzione per Mercedes-Benz rispetto alle produzioni del passato. La carrozzeria, infatti, viene progettata  saldata al pavimento del telaio e formando un’unità statica: un esempio di telaio monoscocca.

Con questo progetto, che è di fatto l’antesignano della Classe E, la casa tedesca dice ufficialmente addio alla tradizionale costruzione di telaio e carrozzeria indipendenti. Rispetto al progetto precedente, la rigidità torsionale aumenta e il peso diminuisce.

Mercedes-Benz 180 e 190 «Ponton» (1953-1962)

Una Mercedes-Benz 180 “Ponton” oggi

A questo si aggiunge una meccanica con importanti caratteristiche di sicurezza e comfort. L’avantreno, per esempio, viene dotato di un sistema a doppi quadrilateri, collegati a una rivoluzionaria trave dell’assale a forma di U saldata insieme da due parti in lamiera stampata, a cui sono fissati anche il motore, la trasmissione e lo sterzo.

Il tutto viene montato direttamente sul telaio tramite tre silent block di gomma, realizzati per smorzare le vibrazioni e rendere gli spostamenti silenziosi: anche in questo caso si tratta di uno dei primi esempi di ingegneria moderna.

Mercedes-Benz 180 e 190 «Ponton» (1953-1962)

Il picnic con la Mercedes-Benz 220

Potente ma economa

Scendendo più nel dettaglio riguardo la meccanica, sotto il cofano della 180 trova posto un motore a quattro cilindri da quasi 1,8 litri, in grado di sviluppare 52 CV a 4.000 giri/min.

Per le strade e le velocità dell’epoca la potenza risulta assolutamente adeguata, con l’auto che è in grado di raggiungere una velocità massima è di 126 km/h. L’anno successivo, nel 1954, la casa della Stella amplia la gamma motori con la variante diesel 180 D, mentre nel 1956 fa il suo ingresso in gamma la versione 190 (W121) con 75 CV.

Sempre nel 1954, poi, arriva la versione di lusso della Ponton, la 220 (W180). Si tratta di una berlina che assomiglia molto alla 180, ma è equipaggiata con numerosi ulteriori dettagli cromati e con un frontale più lungo per ospitare un grande motore a 6 cilindri.

Mercedes-Benz 180 e 190 «Ponton» (1953-1962)

Mercedes-Benz 220 S “Ponton”

Due anni più tardi, nel 1956, debutta la versione ristilizzata e più potente 220 S, che viene seguita nel 1958 dalla 220 SE (W 128), un’altra versione del modello top di gamma con una potenza ancora maggiore grazie all’iniezione diretta.

L’anno successivo, nel 1959, la 220 viene quasi del tutto riprogettata, adottato un design del posteriore a “pinna” e adottando diverse novità riguardo i motori e gli allestimenti.

Nel corso della sua fortunata carriera Mercedes aggiorna le serie 120 e 121 più volte. Tappe importanti sono l’introduzione dell’asse oscillante a snodo unico posteriore con punto di rotazione basso introdotto nel 1955, l’aggiornamento del modello nell’agosto 1957, il debutto della 190 D nel 1958 e l’aggiornamento del design nel 1959.

Mercedes-Benz 180 e 190 «Ponton» (1953-1962)

Mercedes-Benz 180 e 190 “Ponton”, un dettaglio del motore

Mercedes-Benz 180 e 190 «Ponton» (1953-1962)

Mercedes-Benz “Ponton”, la calandra

Interni comodi

Come ogni Mercedes che si rispetti, anche gli interni della Ponton vengono studiati per riuscire a garantire un’elevata qualità in ogni situazione. La plancia, per esempio, viene progettata con un’imbottitura molto spessa, abbinata a comandi morbidi e parzialmente incassati.

Al contrario di molte altre auto dell’epoca, anche il volante viene ideato con un’imbottitura molto spessa e per la prima volta l’auto viene dotata di una serratura delle porte a cuneo con due fermi di sicurezza: un sistema che impedisce alle porte di aprirsi in movimento anche in caso di incidente (le cinture di sicurezza non sono ancora diffuse). 

Infine, tra le caratteristiche di comfort figurano il riscaldamento e la ventilazione regolabili separatamente per il guidatore e il passeggero anteriore.

Mercedes-Benz 180 e 190 «Ponton» (1953-1962)

Mercedes-Benz 180 e 190 “Ponton”, gli interni

Mercedes-Benz 180 e 190 «Ponton» (1953-1962)
Mercedes-Benz 180 e 190 «Ponton» (1953-1962)

Un’auto fortunata

La serie “Ponton” W120/121 viene costruita dal 1953 al 1962. Con lei Daimler-Benz entra ufficialmente anche in un nuovo mercato, aumentando le esportazioni: in quell’arco di tempo, infatti, circa 443.000 clienti di tutto il mondo scelgono uno di questi modelli.

La variante di maggior successo è la 180 D con motore diesel, di cui sono stati prodotti quasi 150.000 esemplari. La 180 con motore a benzina è stata prodotta dal 1953 al 1962 in 117.192 esemplari.

Viaggio nel tempo: in viaggio su una Mercedes 220 del 1955

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