Nelle settimane scorse abbiamo approfondito procedure e costi da affrontare per muoversi in auto nelle 10 città italiane più trafficate. Nel nostro Paese, infatti, molti centri si sono progressivamente chiusi al traffico veicolare, sia per ragioni ambientali legate all’inquinamento sia per il traffico stesso, scegliendo di preservare i centri e il patrimonio anche culturale che rappresentano.

All’estero la situazione non è molto differente, anzi: sappiamo che diversi Paesi hanno già deciso di bandire dalla circolazione e dal commercio non soltanto i Diesel ma addirittura i motori a combustione interna, con scadenze piuttosto ravvicinate (2030, in qualche caso 2025), ma già da un po’, anche all’estero recarsi in auto in una capitale importante è diventato più difficoltoso.

In questo articolo conclusivo analizziamo costi e limitazioni imposti in 5 grandi città, iniziando dalla capitale britannica Londra, che la Brexit sembra a ver reso ancora più distante, per proseguire con le sempre gettonatissime Parigi, Berlino, Madrid e Amsterdam.

Muoversi a Londra

Londra è una delle città che sta puntando con maggior convinzione sulla mobilità collettiva e sostenibile, quindi gli spostamenti con mezzi privati sono rigidamente regolamentati. Chi accede alla “Zona a basse emissioni” (LEZ), che copre quasi tutta l’area della Grande Londra, deve obbligatoriamente pagare una tassa giornaliera di 15 sterline, circa 17,50 euro, salvo il giorno di Natale.

Il prezzo della “Congestion Charge” si riduce in caso di veicoli a basse emissioni (dalla fine di quest’anno solo veicoli elettrici e fuel cell), ma a meno di rientrare in categorie particolari di utenti è difficile accedere a esenzioni complete. Chi poi vuole entrare nel cuore della City, ovvero nella “Zona a bassissime emissioni” (ULEZ), deve tenere in conto di pagare un’ulteriore tassa se il suo veicolo non è almeno benzina Euro 4 o diesel Euro 6: nel caso non si rispettino questi requisiti bisogna pagare un’ulteriore tassa di 12,50 sterline, circa 15 euro.

Spostarsi in auto, quindi, può essere molto costoso. E lo è ancora di più se si considera che i parcheggi a pagamento, il cui prezzo è legato anche alle emissioni della vettura, possono costare da poco più di 1 sterlina l’ora (1,20 euro) fino a quasi 8 sterline sempre per un’ora (poco meno di 10 euro) nelle zone più centrali e per i veicoli che producono maggiori emissioni inquinanti.

Muoversi a Parigi

Anche nella capitale francese gli spostamenti in auto sono fortemente scoraggiati. La prima cosa da fare per poter muoversi con il proprio veicolo a Parigi è munirsi di un certificato CRIT’Air, ovvero una vignetta che attesta le emissioni dell’auto, che può essere acquistata e spedita in Italia per 4,51 euro.

L’amministrazione parigina sta restringendo sempre più le categorie che possono circolare sul territorio: dal primo giugno di quest’anno verranno bandite anche le vetture con certificazione CRIT’Air 4 o 5, ovvero i diesel Euro 3 e inferiori e i benzina Euro 1 o inferiori.

Inoltre, molte delle zone centrali sono riservate al traffico di residenti o mezzi pubblici e dove si può andare i prezzi dei parcheggi non scherzano: dai 2,40 euro l’ora negli arrondissement 12-20 fino ai 4 euro l’ora negli arrondissement 1-11, con possibilità di sostare nello stesso posto per un massimo di 6 ore.

Le grandi capitali europee

Anche Berlino, come molte città della Germania, ha adottato un sistema a vignette, qui chiamate “plakette”.  Per circolare nella zona a traffico limitato centrale, chiamata “Umweltzone” (tdr: zona ambientale), bisogna necessariamente essere muniti della plakette verde di grado 4, che contraddistingue i veicoli diesel Euro 4 o superiori o quelli benzina Euro 1 o superiori.

Il costo della targhetta si aggira sui 5-6 € a seconda del luogo d’acquisto ed è valido in tutte le città tedesche che usano questo sistema. I prezzi dei parcheggi, poi, non scherzano: si va dai 50 centesimi ogni 15 minuti nelle zone più periferiche ai 2 euro ogni 30 minuti nei quartieri centrali.

Le grandi capitali europee

Madrid, come Parigi, ha adottato un sistema a vignette per regolare il traffico urbano, che devono essere applicate alla propria vettura per circolare nella capitale spagnola e hanno un costo di 5 euro.

Nella zona centrale è attiva una ZTL chiamata “Madrid Central”: qui si può circolare solo se si rientra nelle categorie “zero” (elettriche) e “ECO” (ibride elettriche, a metano o a GPL se Euro 4 o superiori), mentre possono accedere i veicoli fino alla categoria B (diesel Euro 3 e benzina Euro 4 o superiori) se sostano in un garage o parcheggio privato, come quello dell’hotel.

Le vetture “zero” possono inoltre sostare gratuitamente in tutte le zone della città, mentre quelle “ECO” dispongono di un massimo di 2 ore di parcheggio gratuito. In ogni caso, le strisce blu non costano troppo: il prezzo si aggira su 1,10-1,20 l’ora a seconda delle zone.

Le grandi capitali europee

Amsterdam è famosa per l’efficiente sistema di trasporto urbano e per la diffusione delle biciclette tra la popolazione, ma ciò non si deve a limitazioni particolarmente stringenti sul traffico veicolare: esiste una zona a traffico limitato centrale in cui gli spostamenti sono interdetti ai veicoli diesel Euro 3 o inferiori.

La città olandese conta su altri mezzi per disincentivare l’uso di autoveicoli privati: un ottimo sistema di mezzi pubblici, un’ancora migliore rete di piste ciclabili e prezzi dei parcheggi alle stelle. Infatti, sostare nel centro della città può costare fino a 7,50 euro l’ora a seconda delle zone, con un prezzo medio sui 5 euro e un minimo, nelle zone più periferiche, di 1,40 euro l’ora.

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