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La nuova generazione di Nissan Micra ha portato anche all’introduzione della motorizzazione bi-fuel a GPL, realizzata in collaborazione con BRC, e resa disponibile sulla motorizzazione 900 cc turbo a tre cilindri da 90 CV.

Una scelta per chi vuole tenere sotto controllo le spese per il carburante, senza rinunciare alle prestazioni sia in città che fuoriporta, mantenendo la comodità di chi, di fatto, appartiene al segmento delle citycar, ma studia da berlina compatta. Vediamo dunque i pro ed i contro di questa Nissan Micra IG-T 90 GPL.

A dispetto della cilindrata, la coppia di 140 Nm, disponibile intorno ai 2.500 giri, offre una buona reattività. Quando poi entra anche la “spintina” del turbo, la salita risulta repentina, con i 90 CV che consentono una guida anche un po’ più allegra.

Questo senza che l’alimentazione a GPL influisca minimamente. È vero, si perdono tre CV, ma non si avverte la mancanza. Anzi, a ben vedere, in alcuni casi come in autostrada a velocità constante, ho avuto anche l’impressione di avere, a gas, una risposta più pronta con le marce alte.

Consumi

La bassa cilindrata consente anche di contenere i consumi. In autostrada, sfruttando l’alimentazione a benzina, e senza esagerare col piede destro, si attestano poco oltre i 6 litri per 100/km. Aumentano un po’ nel traffico cittadino, con una media di circa 6,8 l/100 km, mentre con un pieno di gas si percorrono circa 380 km, con una media intorno agli 8 l/100 km.

Comfort

Una volta saliti a bordo, la sensazione al volante è quella di controllo tra le mani, oltre che di comodità nella sua interezza. La stessa ricerca della posizione ottimale è veloce e immediata. Una volta alla guida, la rumorosità è contenuta, così come le vibrazioni che, nonostante la natura del motore (tre cilindri) risultano quasi assenti.

Sospensioni e sterzo lavorano bene, sopratutto in città e su tratti sconnessi. Salendo di velocità però, un po’ di rollio in curva si avverte. Apprezzabile la presenza della frenata automatica di emergenza di serie sin dal livello d’equipaggiamento d’ingresso (Start).

Design

Sarà forse un po’ frivolo come pro, ma è indubbio come questo sia uno dei motivi che più spinge le persone all’acquisto di un’auto. Rispetto alla prima generazione Nissan Micra è cambiata molto, ed oggi può sfoggiare una linea particolare.

Se a prima vista l’approccio genera sensazioni contrastanti, dopo poco si cominciano ad apprezzare le scelte stilistiche. Ben definite le linee del frontale e dei fari, lo sviluppo dell’aerodinamica e la forma delle luci posteriori che rendono la Micra sicuramente originale, anche se non appariscente.

Visibilità

Se da un lato le linee esterne sono motivo di vanto, dall’altro va sottolineato come alcune scelte estetiche abbiano evidentemente penalizzato alcuni aspetti pratici, a cominciare dalla visibilità posteriore. Questa risulta compromessa da un lunotto davvero minimo, che nelle manovre obbliga ad affidarsi alla retrocamera e ai sensori di parcheggio. Questi però sono di serie solo nella versione top di gamma (Max). Anche i montanti anteriori non sono propriamente minimal.

Abitabilità

Davanti, come detto, si sta comodi ed “ergonomicamente” soddisfatti. Lo stesso non si può dire però per i posti dietro: il tunnel centrale limita la possibilità di ospitare un terzo passeggero e l’accesso non è dei più agevoli dato che l’angolo di apertura delle portiere è ridotto, così come la “luce” di salita e discesa. Immaginiamo anche le difficoltà in presenza di seggiolini per il trasporto di bambini.

Infotainment

L’integrazione di Apple Car Play e Android auto (a partire dall’allestimento Plus) ha migliorato la situazione, ma il sistema di infotainment di Nissan Micra rimane ancora abbastanza macchinoso. Il touch ha una risposta lenta, e il menù non è dei più semplici da utilizzare, specialmente se dobbiamo richiamare qualche informazione durante la guida. Nemmeno i comandi al volante semplificano le cose.

GPL

Azzeccata la scelta dell’alimentazione a GPL, ma si sarebbe potuto fare di più integrando i dati di livello di carburante, autonomia e consumi nella strumentazione principale. Un “micropulsante” alla fine del tunnel centrale comanda il passaggio fra le due alimentazioni ed è lo stesso che indica, attraverso 4 led, il livello del serbatoio GPL.

Un dispositivo difficilissimo da controllare in movimento dato che distoglie molto dalla guida. Il computer di bordo, inoltre, anche nella marcia a GPL, continua a calcolare l’autonomia secondo i parametri dell’alimentazione a benzina. Quindi se si è viaggiato a gas per un periodo è possibile trovarsi a leggere “autonomia zero” anche con quasi mezzo serbatoio di benzina: fastidioso

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