Il nome Fiat 600 è destinato a tornare sulle strade con un nuovo modello di crossover, oggi la tipologia di auto più popolare, di fascia accessibile e dimensioni contenute. Fiat non è nuova a simili esplorazioni e il primo precedente risale proprio ai tempi della prima 600, che con la variante Multipla del ’56 offre un’alternativa inedita alle auto da famiglia del tempo.

Considerata a buon diritto antesignana delle moderne monovolume, o di quelle che oggi chiamiamo “crossover”, la 600 Multipla ha dato vita anche a un modello commerciale, il furgone 600T.

Un altro guizzo di Giacosa

L’idea che dà vita alla 600 Multipla viene allo stesso progettista della 600, Dante Giacosa: la popolare berlina, lanciata nel 1955, ha infatti assolto bene il compito di sostituta della “Topolino”, ma di lì a un anno si pone il problema di rimpiazzare anche la variante Giardiniera/Belvedere, sia per l’utilizzo “civile” sia per quello commerciale.

La difficoltà maggiore sta nella particolare architettura della 600, con motore e trazione posteriori, che ruba spazio prezioso in quella che dovrebbe essere la zona di carico. Per questo, Giacosa sceglie di sviluppare la carrozzeria nella direzione opposta, spostando cioè l’abitacolo in avanti. In questo modo si ottiene spazio utile per ospitare fino a tre file e sei passeggeri.

Fiat 600 Multipla 1956

Fiat 600 Multipla 1956, il posto guida

Fiat 600 Multipla 1956

Fiat 600 Multipla 1956 i sedili posteriori della 6 posti

In particolare, la versione standard da 4/5 posti offre due divani, uno anteriore e uno posteriore, mentre quella a sei posti conserva quello anteriore, ma ci aggiunge quattro poltrone singole su due file. Da questa configurazione si ricava anche la variante Taxi, che ha un sedile conducente affiancato da un vano bagagli dove si può alloggiare secondo la necessità un sedile di fortuna, seguito da due nella fila centrale e altri due strapuntini al posto della terza fila.

Fiat 600 Multipla Taxi
Fiat 600 Multipla Taxi

Fiat 600 Multipla Taxi, il posto guida

La lunghezza cresce di 30 cm abbondanti rispetto a quella della berlina, passando da 3,21 a 3,53 metri: per reggere il maggior peso, il telaio viene rinforzato adottando le sospensioni anteriori della 1100 ma con lo sterzo montato davanti all’asse delle ruote, sopra il quale ci sono i sedili anteriori.

Fiat 600 D Multipla 1960

Fiat 600 D Multipla 1960, il posto di guida

Fiat 600 D Multipla 1960

Fiat 600 D Multipla 1960, il motore

Fiat 600 D Multipla 1960

Poche modifiche in 11 anni

Il motore segue l’evoluzione di quello della berlina: si parte quindi con l’unità a quattro cilindri raffreddata ad acqua con cilindrata di 633 cc e 22 CV poi portati a 24 CV con l’aggiornamento del 1958, mentre il cambio è a quattro rapporti.

Nel 1960, con l’arrivo della 600 D, la cilindrata sale a 747 cc e la potenza a 29 CV, ma senza altri cambiamenti di sostanza. Mentre sulla berlina le portiere vengono girate nel 1962, la Multipla conserva quelle incernierate controvento. In totale la Fiat 600 Multipla viene prodotta fino al 1967 in circa 240.000 unità.

Fiat 850T 1959

Dalla Multipla deriva anche il furgone Fiat 600T, che ha la stessa impostazione tecnica, ma con una carrozzeria completamente ridisegnata e un volume di carico di tre metri cubi che nelle versioni passeggeri arriva a ospitare otto passeggeri. Questo si evolve poi negli anni successivi con il nome di Fiat 850T e Fiat 900T, fino al 1986.

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