Anche per l’Alfa Romeo Giulia è arrivato il momento del restyling. Che sia stata aggiornata lo si nota soprattutto guardandola da davanti dove emerge qualche differenza importante, in primis nei fari che adesso sono a matrice di LED.

La domanda però è sempre una: è lei la berlina più bella da guidare? L’esemplare di questa prova è in allestimento Competizione, quello più sportivo, con sotto il cofano il 2.0 da 280 CV a benzina. Come è fatta e come va? Cliccate sul video in copertina: è lei la protagonista di questo Perché Comprarla!

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Dimensioni | Interni | Guida | Consumi | Prezzi

Pregi e difetti

Ci piaceNon ci piace
Piacere di guida (motore, sterzo, telaio)Quinto posto
Cambio automaticoNon c’è una modalità di guida personalizzabile
Dotazione di serieRaggio di sterzata
Design 

Verdetto

8.3 / 10

La Giulia è la Giulia, è un’Alfa Romeo e in quanto a fascino non ha rivali. Se siete disposti a chiudere un occhio su qualche dettaglio non ve ne pentirete, perché basterà fare due curve per sentirsi un tutt’uno con l’auto. È sportiva e comoda allo stesso tempo, ha una linea che non passa inosservata e sa essere elegante in tutte le situazioni. Con il restyling è migliorata lì dove era necessario evolversi, riducendo così il gap tecnologico con le concorrenti e mettendo in crisi chi ancora cerca un’auto non solo per viaggiare o andare a lavoro, ma anche da guidare. Nel vero senso della parola.

Dimensioni, bagagliaio e spazio

Partiamo dalle dimensioni: con il restyling non cambiano le proporzioni e le dimensioni, con l’Alfa Romeo Giulia che è lunga 4 metri e 64, larga circa 1 e 85 e alta poco più di 1 e 40. In abitacolo si sta comodi facendo i conti con quelli che sono i limiti fisiologici di una berlina tre volumi: il bagagliaio ha una capacità minima di 480 litri, un valore in linea con la concorrenza.

Aprendo il baule si devono fare subito i conti con l’altezza della soglia di carico e con la larghezza dell’accesso che potrebbero risultare un po’ scomode quando si devono caricare oggetti pesanti o ingombranti. Lo spazio dentro però è regolare nelle forme e ben rifinito: non c’è un doppiofondo ma ci sono 4 anelli e i sedili posteriori possono essere abbattuti in configurazione 40/20/40 attraverso due leve.

Alfa Romeo Giulia restyling, la prova di Motor1.com

Dietro si sta comodi, con la seduta che è arretrata per massimizzare lo spazio per le gambe che infatti è discreto anche per i più alti. Quello per la testa invece è sufficiente. Meglio viaggiare sempre in quattro se non per brevi tratte, perché il quinto posto è sacrificato, lo schienale è più rigido e in basso il tunnel della trasmissione ingombrante toglie spazio ai piedi. Al centro ci sono le bocchette dell’aria e una presa USB.

Le misure

 

Fuori

 

Lunghezza

4,64 metri

Larghezza

1,84 metri

Altezza

1,44 metri

Passo

2,82 metri

Dentro

 

Bagagliaio

480 / n.d. litri

Plancia e comandi

Per qualità costruttiva e percepita, la Giulia non ha niente da invidiare alle concorrenti tedesche. I materiali di rivestimento sono tutti piacevoli da toccare, sono morbidi nei punti giusti e dal posto guida si ha tutto a portata di mano. La climatizzazione ha una plancia dedicata, con il feedback dei rotori e dei tasti che è sempre appagante. Oltre alle plastiche lavorate, a seconda dell’allestimento si può trovare più o meno pelle, non solo sui sedili che sono anche riscaldabili e regolabili elettricamente ma anche sul cruscotto sia sulla parte alta che in quella più in basso. 

Alfa Romeo Giulia (2023)

Per quanto riguarda i vani portaoggetti, ce n’è uno spazioso e sdoppiato davanti alla leva sul tunnel, uno in piano con subito sopra due prese, una USB e una 12 V, e il classico portabicchieri. È molto comodo l’incavo per il telefono davanti al bracciolo centrale che ospita anche la presa per ricaricare ad induzione lo smartphone che rimane così sempre a portata di mano e facilmente collegabile anche alle diverse prese sotto il poggiagomiti, due USB e un connettore AUX. Per finire, sono nella media in quanto a grandezza quello davanti al sedile del passeggero e le tasche nelle portiere.

Come va e quanto consuma

“Guidare”, un verbo che quando si sale su una Giulia assume un significato particolare considerando che al giorno d’oggi sono pochissimi i modelli che riescono ancora a valorizzare l’esperienza di guida vera e propria. E questa Alfa Romeo è una delle superstiti, con angoli e un’impostazione meccanica quasi da sportiva che però non vanno a scapito del comfort di marcia. Qualità che comunque si cerca su una berlina di questa categoria.

La Giulia protagonista di questa prova è in allestimento Competizione, il top di gamma, e sotto il cofano nasconde il motore a benzina più potente a listino (Quadrifoglio esclusa). È un 2.0 turbo benzina a quattro cilindri da 280 CV che mi è piaciuto tantissimo per elasticità e sfruttabilità sia nella guida più impegnata sia in città grazie anche all’eccezionale cambio automatico a 8 rapporti sempre fluido e puntuale.

Alfa Romeo Giulia restyling, la prova di Motor1.com

Settando la modalità di guida Advanced, quella più rilassata, in città la Giulia va via di coppia con una spinta che è corposa ma anche dolce e con gli ammortizzatori che assorbono sempre bene le asperità. È una macchina bassa e anche una berlina per cui aspettatevi una visibilità non eccezionale sia davanti a ¾ che dietro dato che i montanti sono larghi alla base. La retrocamera ha una risoluzione decisamente migliorabile e peccato non si possa avere un sistema a 360°. Anche il raggio di sterzata è poco generoso e si deve fare qualche manovra in più del previsto in parcheggio.

Le cose però si fanno interessanti quando si esce dalla città e si punta verso le colline. La Giulia ha il potere di farti sentire un tutt’uno con lei: la posizione di guida è bassa, con le gambe distese come sulle auto sportive, e il volante ha un’impugnatura perfetta. Lo sterzo è molto diretto e preciso ed è uno dei punti di forza della macchina insieme alla piattaforma Giorgio che prevede per le sospensioni uno schema a quadrilateri all’anteriore e Multilink al posteriore. Gli ammortizzatori sono elettronici e nella modalità più sportiva si può scegliere se averli più rigidi o più rilassati.

L’inserimento in curva è fulmineo e la tenuta di strada eccezionale con l’anteriore che è molto direzionale ed è piantato una volta impostata la traiettoria. Il posteriore segue fedelmente e con la trazione integrale, che è di serie su questa versione da 280 CV, si può anticipare il gas mantenendo sempre un ottimo bilanciamento. Si avverte poi chiaramente il lavoro del differenziale autobloccante che tira dentro la curva e stupisce la prontezza del motore che ha un lag minimo. Il cambio tenetelo in manuale perché giocare con i paddle è una goduria e ogni rapporto entra all’istante non appena lo si richiama sia in salita che in scalata.

Alfa Romeo Giulia restyling, la prova di Motor1.com

Peccato per due cose: che non ci sia una modalità di guida personalizzabile in modo da tarare indipendentemente i diversi parametri – avrei tenuto per esempio il cambio in comfort con il motore in Sport sempre pronto per sfruttare le marce alte e avere sempre progressione – e che i controlli elettronici non siano disinseribili. Per quanto riguarda il comfort di marcia è di alto livello anche in autostrada, i fruscii aerodinamici sono ben isolati così come il rotolamento delle gomme e il rumore del motore

Per quanto riguarda i consumi, in città in condizioni di traffico intermedio si fanno poco più di 8 km con un litro di benzina. In autostrada a velocità di codice si sfiorano i 12 mentre in extraurbano si superano i 14. Il tutto per una media di 11 km al litro che corrispondono a 9 litri ogni 100 km.

Versione provata

 

Motore

2.0 turbo benzina

Potenza

280 CV

Coppia

400 Nm

Cambio

Automatico a 7 marce

Trazione

Integrale

Prezzi e concorrenti

L’Alfa Romeo Giulia ha un prezzo di listino che parte da 47.000 euro per la 2.2 a gasolio da 160 CV posteriore in allestimento base Super. Salendo con le cifre, oltre a questo ci sono altri due motori, il diesel da 210 CV e il 2.0 a benzina da 280, entrambi a trazione integrale, con il cambio automatico a 8 rapporti che è di serie su tutte le motorizzazioni. Quattro gli allestimenti disponibili, con una differenza di circa 11.000 euro tra il base e il più accessoriato.

Alfa Romeo Giulia restyling, la prova di Motor1.com

Per quanto riguarda le alternative, la rivale numero uno della Giulia non può che essere la BMW Serie 3 dato che anche lei fa del piacere di guida l’elemento cardine dell’esperienza. La tedesca ha un prezzo di partenza leggermente più basso ma offre una gamma motori più ampia e una dotazione tecnologica migliore. È disponibile poi anche in carrozzeria station wagon, esattamente come un’altra diretta concorrente, la Mercedes Classe C. Se si cerca una berlina da guidare, un’outsider potrebbe essere la Jaguar XE.

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