Per guidare un’auto emissioni allo scarico pari a zero l’unica possibilità è quella di acquistare un’auto elettrica o una a idrogeno che si limita a immettere in atmosfera un po’ di vapore acqueo. Tutte le altre auto, ibride o comunque dotate di almeno un motore termico, emettono diversi inquinanti dai loro scarichi, compresa la tanto temuta CO2 che non è un inquinante, ma è un gas serra considerato tra i maggiori responsabili del riscaldamento globale.

In molti Paesi europei e anche in Italia, le auto con zero CO2 hanno grandi vantaggi fiscali e incentivi sia all’acquisto che nelle tasse annuali, ma cosa accade a tutte le altre? Nella maggior parte dei mercati il livello di emissioni di CO2 è il valore su cui si basano tutti i “balzelli” sull’auto. Questo significa che meno CO2 emette la tua auto nuova e meno tasse dovrai pagare.

Le auto con la CO2 più bassa

Ecco allora che abbiamo deciso di fornirvi una guida all’acquisto aggiornata delle auto vendute in Europa che emettono meno CO2, ovvero quelle che pagano meno tasse in generale (escluse elettriche e fuel cell). Da notare è il fatto che sono tutte auto ibride plug-in, nettamente avvantaggiate dal ciclo di omologazione WLTP per quel che riguarda la quantità di CO2 emessa perché le prove vengono fatte partendo con la batteria carica e dunque buona parte della strada si fa col motore termico spento.

  1. Mercedes GLC – 10 g/km
  2. Toyota Prius – 11 g/km
  3. Mercedes Classe C – 11 g/km
  4. Mercedes Classe E – 12 g/km
  5. Mercedes Classe S – 13 g/km
  6. BMW X1 – 16 g/km
  7. Range Rover – 16 g/km
  8. Range Rover Sport – 16 g/km
  9. Volvo S60 – 16 g/km
  10. Mercedes GLE – 15 g/km

Perché il ciclo WLTP avvantaggia le auto ibride plug-in

Mercedes GLC – 10 g/km

La Mercedes GLC è la regina di questa speciale classifica delle auto vendute in Europa (non elettriche) che emettono meno CO2, con un record di appena 10 g/km stabilito nello specifico dalla Mercedes GLC 300 de 4Matic Plug-in Hybrid mossa dal quattro cilindri 2.0 turbodiesel elettrificato da 333 CV (197+136 CV).

I livelli di CO2 restano identici anche scegliendo la versione Coupé del nuovo SUV tedesco, mentre salgono di poco puntando sulle plug-in hybrid a benzina GLC 300 e 4Matic (340 CV) e GLC 400 e 4Matic (388 CV) che arrivano a 12 g/km. Tutte queste GLC contano su una batteria da 31,2 kWh nominali che permettono un’autonomia elettrica che può arrivare a 130 km WLTP.

Toyota Prius Plug-in – 11 g/km

Vicinissima alla campionessa tedesca della CO2 c’è la nuova Toyota Prius Plug-in che nell’allestimento base Active con ruote da 17″ ha emissioni omologate di anidride carbonica pari a 11 g/km. Le altre versioni con cerchi da 19″ segnano 16 g/km sul libretto.

Nuova Toyota Prius Plug-in Hybrid

Toyota Prius Plug-in Hybrid

Il motore è il 2.0 benzina elettrificato ibrido plug-in da 223 CV complessivi (151 CV benzina +163 CV elettrico). La batteria da 13,6 kWh promette un’autonomia elettrica fino a 86 km.

Mercedes Classe C – 11 g/km

Grazie alle sue tante motorizzazioni ibride plug-in, Mercedes si conferma protagonista di questa classifica della bassa CO2, piazzando al terzo posto e a pari merito con la Prius la sua Classe C.

Nuova Mercedes Classe C (2021)

Nello specifico è la berlina a trazione posteriore Mercedes C 300 de Plug-in Hybrid che segna 11 g/km di CO2 emessa nel ciclo WLTP, quella dotata del 2.0 turbodiesel da 326 CV (197+129 CV). Le emissioni salgono leggermente se si prende in considerazione la 4Matic o la Station Wagon (12 g/km) o le varianti a benzina C 300 e Plug-in Hybrid (12g g/km) e C 400 e 4Matic Plug-in Hybrid (14 g/km) che hanno rispettivamente 333 e 381 CV. Su tutte la batteria da 25,4 kWh offre un’autonomia fino a 116 km.

Mercedes Classe E – 12 g/km

La nuovissima Mercedes Classe E, nonostante la sua mole, rientra a buon diritto in questa classifica grazie all’immancabile motorizzazione ibrida plug-in da 12 g/km di Mercedes E 300 de Plug-in HybridMercedes E 300 e Plug-in Hybrid, una diesel e l’altra a benzina rispettivamente da 326 e 333 CV.

Foto - Nuova Mercedes Classe E 2023

Le emissioni di CO2 salgono a 14 g/km se si opta per le versioni a trazione integrale 4 Matic, anche nella versione C 400 e Plug-in Hybrid da 381 CV. La CO2 sale un po’ con la carrozzeria Station Wagon, a partire dai 13 g/km della C 300 de Plug-in Hybrid. La batteria da 25,4 kWh offre un’autonomia elettrica fino a 117 km.

Mercedes Classe S – 13 g/km

Un vero gigante della strada rientra un po’ a sorpresa in questa graduatoria: parliamo della Mercedes Classe S e nello specifico della Mercedes S 580 e Plug-in Hybrid (ma anche la S 450 e Plug-in Hybrid) che segna nel ciclo di omologazione WLTP i 13 g/km.

Nuova Mercedes Classe S (2020)

L’ammiraglia lunga 5,17 metri raggiunge questo risultato grazie al motore 6 cilindri in linea a benzina di 3 litri elettrificato fino a raggiungere i 510 CV (367+150 CV) trasmessi alle ruote posteriori. La versione integrale 4Matic sale a 15 g/km mentre la batteria da 28,6 kWh le permette di percorrere fino a 117 km in elettrico.

BMW X1 – 16 g/km

C’è anche una BMW in questa lista delle auto “green” per la CO2 emessa ed è la BMW X1 da 16 g/km. Il dato è quello della BMW X1 xDrive25e da 245 CV, ma lo stesso risultato lo ottiene la più potente X1 xDrive30e da 326 CV.

BMW X1 2022

Il SUV compatto bavarese ottiene il risultato grazie al motore 1.5 tre cilindri a benzina abbinato al motore elettrico che sviluppa 245 CV complessivi (136+109 CV) e li trasmette alle quattro ruote motrici con un cambio automatico 7 marce doppia frizione. La batteria da 16,3 kWh consente un’autonomia elettrica di 86 km.

Range Rover – 16 g/km

Ecco un’altra gigantessa della strada in questo elenco, ma questa volta adatta anche al fuoristrada. È la Range Rover che con la versione Range Rover P460e Plug-in hybrid SE registra 16 g/km di CO2 nel ciclo di omologazione WLTP.

Land Rover Range Rover (2022)

Siamo di fronte a un maxi SUV/fuoristrada lungo poco più di 5 metri e pesante più di 2,7 tonnellate con motore 3.0 biturbo benzina elettrificato da 460 CV totali, batteria 31,8 kW e autonomia elettrica fino a 119 km.

Range Rover Sport – 16 g/km

La sorella minore (ma non troppo) della Range Rover è la Range Rover Sport che con la sua versione P460e Plug-in hybrid SE tocca allo stesso modo i 16 g/km di CO2.

Range Rover Sport 2022

Anche qui il motore è il 6 cilindri in linea 3.0 biturbo benzina da 460 CV totali con cambio automatico 8 marce, trazione integrale e batteria da 31,8 kWh e fino a 121 km di autonomia in modalità EV.

Volvo S60 – 16 g/km

L’unica svedese in questa classifica è la Volvo S60 e nello specifico la S60 T8 Recharge Plug-in hybrid AWD che ferma le emissioni di CO2 a quota 16 g/km.

Nuova Volvo S60

La berlina col motore 2.0 turbo benzina elettrificato da 455 CV (310+145 CV) può contare anche su una batteria da 18,8 kWh nominali che le garantiscono un range elettrico di 91 km.

Mercedes GLE – 17 g/km

L’ultimo modello della Stella in classifica e anche ultimo della Top 10 è la Mercedes GLE che in particolare con la versione GLE 350 de 4MATIC Plug-in Hybrid Coupé tocca i 17 g/km di CO2.

Mercedes GLE Coupé 2023

L’ottimo risultato del grande SUV tedesco è in gran parte merito della batteria da ben 31,2 kWh che offre un’autonomia elettrica fino a 105 km. Poi c’è il motore 2.0 turbodiesel da 333 CV (197+136 CV), la batteria da 31,2 kWh e la conseguente autonomia elettrica di 109 km. La versione con carrozzeria SUV sale a 18 g/km, mentre la variante a benzina GLE 400 e 4MATIC Coupé tocca i 19 g/km.

Perché il ciclo WLTP avvantaggia le auto ibride plug-in

Tornando sul grande vantaggio che le auto ibride plug-in hanno su tutte le altre vetture in fase di omologazione delle emissioni allo scarico, ricordiamo che la norma WLTP in vigore dal 2019 segue i cicli di guida WLTC.

Questi prevedono che le auto ibride ricaricabili alla spina affrontino quattro differenti cicli di guida a velocità bassa, media, alta e altissima prima con la batteria completamente carica e poi con la batteria scarica. In questo modo la maggior parte del test viene fatto in modalità elettrica con zero emissioni allo scarico (compresa la CO2) e il dato in g/km, così come il consumo combinato, risulta bassissimo per le ibride plug-in, in particolare quelle con batteria di grande capacità.

Questo ciclo di omologazione, per quanto più realistico rispetto al vecchio NEDC, riporta comunque dei risultati che sono lontani da quelli che un automobilista può ottenere nella guida quotidiana, soprattutto quando questo non ricarica frequentemente la batteria. Insomma, per essere davvero più “green” delle altre, le auto plug-in hybrid vanno usate correttamente, cioè ricaricate regolarmente per minimizzare l’utilizzo del motore termico.

Ricordiamo anche che alcune delle auto in classifica non possono godere di molti degli incentivi fiscali riservati alle auto con la CO2 più bassa perché hanno prezzi di listino superiori ai limiti imposti da diversi Paesi europei.

Clicca qui per visitare la pagina dell’autore