https://cdn.motor1.com/images/mgl/R09Bx/s6/niels-van-roij-design-ferrari-daytona-shooting-brake-hommage-rear-three-quarters.jpg

Niels van Roij Design ha completato di recente la sua Ferrari Breadvan Hommage, e ha deciso di non allontanarsi troppo da questo tema per il suo prossimo progetto: nei piani c’è una versione moderna della Ferrari Daytona Shooting Brake del 1972.

Al momento, questa Ferrari in chiave moderna è solo un rendering, ma è comunque impressionante: il muso basso e affilato ricorda subito la Daytona attuale, mentre il posteriore allungato, bombato e molto vetrato è qualcosa che non siamo abituati a vedere su una Ferrari.

Celebrare la storia dela one-off

Per ora, Niels van Roij Design non ha specificato quale sia la base di questa nuova creazione. L’unica dichiarazione “misteriosa” del tuner è stata:

“Il veicolo di base è una gran turismo prodotta da una Casa automobilistica italiana. Il modello a due posti è stato prodotto dal 2006 al 2013, e subirà significative modifiche nel design a quasi ogni singolo pannello della carrozzeria.”

La storia della Daytona Shooting Brake originale di inizio Anni ’70 – di cui trovate alcune foto qui sotto – è ancora più affascinante. L’architetto Bob Gittleman chiese qualcosa di speciale all’importatore Ferrari Chinetti Motors. Luigi Chinetti ha abbozzato la forma della Shooting Brake, e ha lavorato con una ditta inglese per modificare l’auto.

Il risultato fu una Ferrari 365 GTB/4 del 1972 revisionata, con una nuova linea del tetto che includeva un paio di pannelli in vetro apribili, e una sezione trasparente nella coda. All’interno, c’era una pianale in legno con inserti in metallo per il piano di carico, abbinati al legno del tunnel centrale.

L’auto, che effettivamente è un esemplare unico, è stata restaurata nel 2001, mentre nel 2016 è andata all’asta di Gooding & Co.

Niels van Roij Design intende raccontare la creazione della sua Ferrari Daytona Shooting Brake Hommage sui social media, in modo che la gente interessata possa seguire tutto il processo della sua “nascita”.

Clicca qui per visitare la pagina dell’autore