Le auto moderne che si ispirano al passato, guardando a volte anche molto indietro, sono sempre più numerose, e per alcune di esse la tradizione è talmente lunga e abbondante che c’è davvero soltanto l’imbarazzo della scelta. La Toyota Land Cruiser è un esempio perfetto.

Il fuoristrada giapponese è infatti uno dei best seller del marchio, membro della lista ristretta dei modelli che hanno superato i 10 milioni di esemplari prodotti e venduti, ma è anche da ormai oltre 70 anni un’icona tra le 4×4 “dure e pure”, una categoria oggi ridotta a pochi stoici modelli tutti appartenenti a marchi “specialisti” come Jeep e Land Rover.

La svolta del dopoguerra

La lunga dinastia delle Land Cruiser inizia dopo la Seconda Guerra Mondiale e come per Land Rover, Nissan Patrol ecc… nasce ispirandosi alle Willys militari americane (madri delle successive Jeep) che hanno così ben impressionato durante il conflitto.

Il primo modello è destinato all’utilizzo militare e nasce in risposta a una richiesta del governo statunitense a caccia di un’Erede della stessa Willys, e viene sviluppato con elevate caratteristiche di robustezza e un design molto essenziale, in “stile Jeep”, appunto.

Toyota Land Cruiser BJ 1951

Come prova finale di collaudo, il prototipo viene fatto arrampicare per la lunghissima scalinata del tempio di Fudo, dando prova della resistenza e dell’affidabilità del progetto, che viene poi deliberato con la sigla BJ. Il motore è un sei cilindri da 3,4 litri. Il nome Land Cruiser, letteralmente “incrociatore terrestre”, viene adottato nel 1953.

Tuttavia propri come succede in Europa con Land Rover, poi Defender (nata direttamente come modello per il grande pubblico), ben presto i vertici si rendono conto che anche per l’impego civile c’è richiesta per veicoli solidi e versatili in grado di muoversi bene su fondi non preparati. Quindi, pochi anni più tardi, Toyota lancia un modello destinato alla vendita al pubblico, in diverse varianti inclusi alcuni pick-up.

Toyota Land Cruiser, le foto storiche

Le serie 20 e 40

La conquista del grande pubblico arriva con le serie successive: la Serie 20 (modelli FJ25 e simili) viene sviluppata per l’esportazione negli Stati Uniti, è più curata e accessoriata e monta in alternativa un secondo motore sei cilindri di 3,9 litri. La vera svolta arriva però con la Serie 40, considerata la vera e propria seconda generazione di Land Cruiser.

Lanciata nel 1960 e destinata a restare in produzione per quasi 25 anni, decreta il successo mondiale del modello e un boom produttivo che tocca l’apice nei primi Anni ’80, quando si sfiorano le 130.000 unità l’anno

La gamma si allarga con nuovi motori a quattro e sei cilindri, tra cui i primi Diesel montati verso la fine degli Anni ’60, si affinano design e allestimento ferme restando robustezza e capacità di disimpegno fuoristrada che rendono la Land Cruiser una vera “nave del deserto”.

Land Cruiser J70 - 1993

La crescita

Con le successive Serie J50, J60 e J70 il fuoristrada giapponese evolve da veicolo versatile ma ancora relativamente spartano verso un concetto più vicino a un’automobile tuttoterreno. La Serie 50 in particolare introduce la carrozzeria station wagon più accogliente, spaziosa e confortevole, mentre la successiva J80 del 1990 introduce in realtà una seconda linea di modelli, più grandi e lussuosi, che in futuro evolverà nella serie 100 e V8, vere ammiraglie 4×4.

Toyota Land Cruiser J90 - 1998

Toyota Land Cruiser J90 – 1998

La serie “regolare” si sviluppa invece con la J70 e poi con la J90 di fine Anni ’90, nota su alcuni mercati anche come Land Cruiser Prado, che abbandona le varianti pick-up (ruolo “consegnato” di diritto all’Hilux). I modelli 90 e 95 a tre e cinque porte, con trazione integrale permanete e un robusto motore turbodiesel di tre litri sono già pietre miliari quando, all’inizio degli Anni 2000, il mercato delle 4×4 esplode apre la strada all’invasione dei SUV.

Toyota Land Cruiser J120 - 2003

Toyota Land Cruiser J120 – 2003

La successiva generazione J120 del 2003 è l’evoluzione della precedente, ma introduce in particolare un massiccio pacchetto di elettronica che migliora sia la sicurezza sia la facilità di guida offroad. Nel 2009 lascia il posto alla J50 che pian piano abbandona (su alcuni mercati) la carrozzeria tre porte concentrandosi soltanto su quella a cinque: al tempo stesso fa i primi passi avanti nella direzione della riduzione dei consumi e delle emissioni, adottando un nuovo e più efficiente motore 2.8 turbodiesel dai consumi più contenuti.

Toyota Land Cruiser J150 - 2009

Toyota Land Cruiser J150 – 2009

Questo modello resta sul mercato parecchi anni, ben quindici, fino all’annuncio dell’erede, la nuova serie J250, che viene mostrata nell’estate del 2023 e che sfoggia un design ispirato alle generazioni degli Anni ’80 assai gradito ai molti appassionati del modello sparsi per il mondo.

Toyota Land Cruiser J250 - 2015

Toyota Land Cruiser J250 – 2023

Il look retrò non è l’unico elemento classico, in quanto l’ultima Land Cruiser resta fedele al telaio a longheroni e al motore Diesel 2.8, che soltanto nel 2025 sarà affiancato da un secondo propulsore a gasolio stavolta elettrificato. Ha però interni high tech e molta elettronica applicata alla guida fuoristrada, tra cui l’evoluzione del sistema Multi Terrain e delle sospensioni con barre stabilizzatrici disattivabili.

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