Toyota, la casa automobilistica più grande del mondo, ha annunciato di essere prossima a una svolta nella produzione di una tecnologia che potrebbe cambiare il settore: le batterie allo stato solido, in cui l’elettrolita che unisce il catodo all’anodo è solido, invece che liquido come nelle batterie al litio attualmente usate. Le batterie al litio sono una tecnologia consolidata e dominata dall’industria cinese. Tuttavia la casa automobilistica giapponese ha deciso di seguire un’altra via.
La tecnologia delle batterie allo stato solido potrebbe essere giunta finalmente ad un punto di svolta grazie a Toyota
Toyota potrebbe infatti lanciare nel 2027 veicoli elettrici più sicuri, che si ricaricano più velocemente e che fanno 1.200 chilometri con una carica sola, se la svolta annunciata fosse vera. Il cambiamento potrebbe essere storico come il passaggio dai telefoni fissi ai cellulari. La batteria allo stato solido è un obiettivo ambito dalla ricerca energetica e la competizione per raggiungerlo per primi è iniziata già da tempo. Toyota non è l’unica azienda a puntare su questa tecnologia. Nissan e Honda hanno i loro progetti.
La principale differenza tra le batterie allo stato solido e quelle agli ioni di litio attuali è l’elettrolita. Si stanno sperimentando diversi materiali come elettroliti solidi, come polimeri, ossidi e solfuri. Il vantaggio, oltre a una maggiore sicurezza del dispositivo, è un’autonomia doppia a costi ridotti. Gli elettroliti liquidi, infatti, sono facilmente infiammabili e richiedono una serie di sistemi di sicurezza, oltre a non poter caricare e scaricare completamente la batteria, con una perdita di capacità. Questo aumenta peso e costi, che si evitano nello stato solido.
Toyota ha dichiarato a giugno di aver raggiunto una “svolta decisiva” nella risoluzione dei problemi tecnici di durabilità del dispositivo, ma non ha rivelato i materiali usati. A metà ottobre Toyota ha poi annunciato una collaborazione con il gruppo petrolchimico Idemitsu Kosan per sviluppare e produrre insieme un elettrolita solforato, che sarebbe essenziale per la commercializzazione entro cinque anni. La prossima sfida sarà la produzione di massa. Il processo di assemblaggio è una delle maggiori difficoltà, perché gli strati di celle catodo-anodo devono essere sovrapposti velocemente e con alta precisione, senza rovinare i materiali.