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L’Audi R8 si sta preparando ai saluti finali prima di diventare, magari con un altro nome, una supersportiva 100% elettrica. Un cambiamento epocale che i nostri colleghi di Motor1 USA hanno celebrato guidando la rinnovata Audi R8 V10 Performance RWD (quella con la sola trazione posteriore) in lungo e in largo attraverso le scogliere vulcaniche di Gran Canaria.

Ore accompagnati dal quel V10 aspirato di 5,2 litri portato a 570 CV e 550 Nm di coppia, valori buoni per toccare i 329 km/h (327 se siete sulla R8 Spyder) e passare da 0 a 100 km/h in 3,7” (la versione con tetto in tela ci mette 0,1” in più. Ma non di solo numeri vive l’emozione: ecco cosa ne pensa chi l’ha provata.

La voce dell’emozione

Prima di tutto, il fascino. L’Audi R8 V10 Performance RWD esiste perché gli acquirenti della R8 a trazione posteriore chiedevano ad Audi ancora di più. Nel piano prodotto di Ingolstadt l’edizione limitata senza la trazione integrale era diventata un modello di serie, posizionandola come entry level della gamma, riducendo la lista degli optional. Ma gli appassionati disposti a spendere per avere una sportiva a trazione posteriore infarcita di tutto ciò che si può desiderare non erano certo pochi.

Ecco quindi la R8 V10 Performance RWD. L’aggiornamento di livello Performance lo trasforma quasi in una versione leggermente depotenziata della Performance Quattro, con gli acquirenti che possono ora avere, ad esempio, lo sterzo dinamico o la barra stabilizzatrice anteriore in CFRP e tanto altro ancora.

C’è poi la possibilità di avere vari tipi di cerchi in lega e l’impianto frenante carboceramico, i sedili a guscio da corsa e tanto altro ancora. Inoltre ora la si può ordinare anche con carrozzeria in tinta Ascari blu ora, una tonalità precedentemente riservata per la sorella Quattro.

2022 Famiglia Audi R8 V10 Performance RWD

Ode all’aspirato

Un giorno il motore aspirato urlerà i suoi ultimi colpi, vivendo poi unicamente nei libri di storia come il dodo e l’apatosauro, col V10 della R8 a occupare un capitolo dedicato.

L’accelerazione arriva come una freccia scagliata da un arco, dritta, vera, penetrante. Il sound dello scarico passa dall’essere quasi “calmo” al diventare bestiale, anche se anni di supersportive con motori turbo ha rimodellato le nostre sensazioni. Nell’Audi R8 V10 Performance RWD, quando un dolce e ferale rombo quasi ci convince di essere nei pressi della linea rossa, basta guardare il contagiri per scoprire che è lontana e che i giri che rimangono implorano di essere messi al lavoro. Ecco, questa forse è la definizione di “gioia”.

2022 Famiglia Audi R8 V10 Performance RWD

Il V10 spinge e spinge, ma le sensazioni che arrivano dallo sterzo sono poco coinvolgenti, anche se tra le mani si ha un comando davvero preciso. C’è più spazio per la tecnologia che per l’emozione in questo caso ed è l’acceleratore a offrire le sensazioni maggiori. Massaggiare il pedale per gestire le ruote posteriori, controllare la sbandata e poi via sul rettilineo è una sensazione impagabile e che sul circuito di Maspalomas si ripete a ogni giro. Ancora e ancora. Ogni giro rappresenta la definizione precisa di “viscerale”: risposta totale, immediata.

Sa premiare

L’Audi R8 L’Audi R8 V10 Performance RWD sembra quasi ripagare l’abilità alla guida su una scala esponenziale, non lineare. Essere un po’ più bravi fa guadagnare molto di più. Questo è il motivo per cui, al servizio delle squadre da corsa di tutto il mondo, la R8 LMS ha vinto 250 titoli in GT2, GT3 e GT4 dal 2009. A Ingolstadt dicono che questi numeri battono quelli di qualsiasi altra auto, compresa la Porsche 911.

Esterno Audi R8 V10 Performance RWD del 2022

Con tutto quel peso al centro, però, quando la R8 si lascia andare, si lascia andare completamente. Certo, la fisica è sempre presente, ma non si corre costantemente il rischio di finire nella ghiaia, a meno di madornali errori. Anche al limite la coupé tedesca risulta docile. Ed ecco l’altra faccia della medaglia: si chiama “addomesticamento”.

Da tutti i giorni

Oltre ai giri in pista l’Audi R8 a trazione posteriore ci ha accompagnato nell’ubriaco saliscendi delle strade di Gran Canaria, strisce di asfalto sistemate senza un apparente senso che si arrampicano su scogliere mozzafiato.

E così, in assenza di tratti chiusi al traffico e non avendo riflessi abbastanza veloci da poter entrare a far parte dell’Universo Cinematografico Marvel, abbiamo mantenuto velocità codice godendoci giornata spagnola, facendo girare un bel po’ di teste. E sentendoci come se stessimo guidando una qualsiasi altra Audi.

Esterno Audi R8 V10 Performance RWD del 2022
Interno della trazione posteriore Audi R8 V10 Performance del 2022

Certo, nulla di sbagliato, ma intorno a noi c’è una vera supercar. Sappiamo bene come in Audi la R8 sia “la supercar da tutti i giorni”, con l’anima – anche – da GT, per godersela in differenti situazioni. Ma le auto come la R8 (in inglese chiamate “halo cars”) esistono per brillare di luce propria all’interno della gamma di una Casa automobilistica.

E un’auto così, una supercar a 2 porte e 2 posti, con un bagagliaio buono per infilarci dentro un cuscino e un paio di sogni, dovrebbe regalare sensazioni uniche a ogni metro. Ma, intendiamoci, sfidiamo chiunque a nominare un’altra auto capace di rimanere così fedele a se stessa e così dannatamente valida per così tanto tempo.

La R8 V10 Performance RWD, come molte R8 prima di lei, è suprema e feroce quando le si tira il collo, dando sensazioni ormai quasi dimenticate e che regalano emozioni pure, vere. E visto che alle Canarie l’abbiamo incontrata per la prima volta, non possiamo non ricordare le parole di re Giuba II, riportate da Plinio, che quelle isole le aveva chiamate così per la presenza di cani di grossa taglia. E la R8 RWD in pista è una delle belve più grandi che ci possano essere, basta solo essere capaci di farla “arrabbiare” a dovere.

2022 Famiglia Audi R8 V10 Performance RWD

I prezzi

Come detto la R8 V10 Performance RWD rappresenta l’entry level della gamma, ma i prezzi non sono certo da “modello base”. Si parte infatti da 168.650 euro per la coupé e da 181.950 euro per la Spyder, per poi salire pescando tra i vari optional disponibili.

Qualche esempio: vari rivestimenti per l’abitacolo (Alcantara o pelle), impianto audio Bang & Olufsen (2.300 euro), sistema di navigazione MMI (4.100 euro), assetto sportivo Performance con barra stabilizzatrice in CFRP (1.350 euro) o Magnetic Ride (3.500 euro), impianto frenante carboceramico (da 10.750 euro) e tanto altro ancora.

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