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Nel 2021, le auto blu, ossia le vetture a disposizione di politici o funzionari dello Stato o della pubblica amministrazione, sono aumentate del 12,3% rispetto al 2020. Ma c’è un “ma”. Alla rilevazione effettuata, infatti, hanno risposto molte più amministrazioni rispetto al censimento dell’anno scorso.

In concreto, quindi, il numero medio di auto per amministrazione è sceso da 3,9 a 3,6.

L’analisi del ministro Renato Brunetta

Ad illustrare i dati all’Ansa è stato il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta. Nel 2021 in Italia si sono contate 29.894 auto blu, ma l’incremento rispetto alle 26.627 di fine 2020 è dettato dal fatto che l’80% delle amministrazioni ha partecipato al sondaggio, ossia il 21,6% in più in confronto al 2020. Secondo il ministro, quindi, era prevedibile un aumento proporzionale:

La risposta è tornata in linea con quella del censimento 2019 a cui aveva risposto l’82% degli enti. Allora, però, le auto blu erano 33.527 e ciò significa che c’è stata una sostanziale riduzione. Abbiamo usato l’arma della trasparenza per riportare progressivamente le vetture sotto quota 30 mila e continueremo a lavorare per rendere concretamente più efficiente la Pubblica Amministrazione

Sempre meno autisti

Entrando nel dettaglio, il 92% delle auto blu (delle quali non si conoscono i numeri riguardanti età di servizio e tipo di alimentazione) risulta in uso a uno o più uffici senza autista (27.462 su 29.894 veicoli), mentre solo l’8,14% impiega un autista. Anche da questo punto di vista si tratta di un calo rispetto alla rilevazione 2019: all’epoca, infatti, la categoria con autista era al 9,24%, mentre nel 2020 era del 7,36% (ma, come detto, il censimento aveva riguardato meno amministrazioni).

Ad utilizzare maggiormente le auto blu sono i Comuni (39% del totale) con 11.517 vetture a disposizione, a cui segue il mondo della sanità (27%) con 8.179 veicoli.

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