I guai dovuti al caldo eccessivo sono ben noti: al di là di un senso di affaticamento, si arriva anche ad avere giramenti di testa e perfino a svenire, o peggio. Perché si altera il sistema di regolazione della temperatura corporea: con l’umidità molto elevata, il sudore non evapora rapidamente e il calore corporeo non viene eliminato efficacemente. La temperatura del corpo, quindi, aumenta in modo repentino e, attenzione, può arrivare a danneggiare diversi organi vitali e il cervello stesso. Vediamo i guai in auto e fuori delle ondate di calore.

Tre punti fermi

#1. Dal disturbo alla patologia. In auto e fuori, un’esposizione prolungata a temperature elevate può provocare disturbi lievi, come crampi, svenimenti, edemi, o di maggiore gravità, come congestione, colpo di calore, disidratazione. Condizioni di caldo estreme, riporta inoltre il ministero della Salute, possono determinare un aggravamento delle condizioni di salute di persone con patologie croniche preesistenti. È vero che, almeno per le macchine recenti, il climatizzatore è la soluzione, però occhio: se l’auto è lasciata per ore sotto il Sole, appena si entra l’abitacolo è bollente. Se già si è stanchi prima di entrare nell’abitacolo, per una particolare condizione di stress, per una patologia in corso o per altri motivi, il rischio di aggravare il malessere c’è. La prevenzione, in questi casi, è aprire le portiere per un paio di minuti prima di entrare, e comunque essere consapevoli che i primi minuti nell’abitacolo non saranno facili.

#2. Crampi da caldo. Dopo una giornata bollente, i crampi possono essere in agguato. Sono infatti causati da una perdita di sodio, dovuto alla sudorazione, e ad una conseguente modificazione dell’equilibrio idrico-salino, oppure derivano da malattie venose degli arti inferiori. I crampi si possono verificare in chi assume pochi liquidi e in persone, anche giovani, che svolgono attività fisica senza reintegrare a sufficienza i liquidi persi con la sudorazione. Bere – magari non solo acqua ma integratori salini – è dunque il primo consiglio. Se ciò non dovesse bastare e un crampo dovesse bloccare un polpaccio o una coscia mentre si guida l’auto, occorre se possibile fermarsi in condizioni di sicurezza, bere, rilassarsi e poi ripartire.

#3. Congestione, che disastro. La congestione è causata dall’assunzione di bevande ghiacciate in un organismo surriscaldato, durante o subito dopo i pasti, che provoca un eccessivo afflusso di sangue all’addome, che può rallentare o bloccare i processi digestivi. I primi sintomi sono costituiti da sudorazione e dolore toracico. Può verificarsi anche in una pausa in autogrill: si pensi a chi, accaldato, assume una bevanda ghiacciata e si rimette al volante. Anche in questo caso, la soluzione è prima di tutto prestare attenzione a ciò che si mangia e si beve; nel caso comunque di malessere, trovare una zona dove fare una piccola pausa quanto prima, nella massima sicurezza.

No alla disidratazione

Ricapitolando: prima, durante e dopo il viaggio, è indispensabile bere acqua fresca per combattere il caldo. L’organismo si disidrata e incomincia a funzionare male quando è richiesta una quantità di acqua maggiore come in caso di alte temperature ambientali per via della sudorazione. Inoltre, si perdono molti liquidi, in caso di assunzione di farmaci che possono favorire l’eliminazione di liquidi (per esempio diuretici, lassativi). Anche al volante, i sintomi principali sono sete, debolezza, vertigini, palpitazioni, ansia, pelle e mucose asciutte, crampi muscolari, abbassamento della pressione arteriosa.

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