Ieri la firma delle istituzioni UE, del Primo ministro portoghese Antonio Costa come rappresentante degli Stati membri, della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e del Presidente del Parlamento europeo David Sassoli, per il regolamento che istituisce il Green Pass.

Oggi, in attesa del primo luglio, data prevista per l’entrata in vigore, una summa su tutto quello che c’è da sapere sul certificato verde COVID nato e pensato per agevolare gli spostamenti e non soltanto. Ecco tutto.

Cos’è e a che serve

Il “Green Pass”, o certificato verde che dir si voglia, è un attestato rilasciato dalla piattaforma nazionale Digital Green Certificate in forma digitale e/o cartacea che testimonia lo stato di avvenuta vaccinazione contro il COVID-19, la negatività di un tampone molecolare o antigenico, oppure l’avvenuta guarigione dall’infezione.

Serve per viaggiare senza restrizioni in Unione Europea, in eventuali altri Paesi che possono richiederlo per accedervi, per partecipare a determinati eventi o cerimonie, per entrare nelle RSA, o per i semplici spostamenti destinati alle aree ad alto rischio (zone rosse e arancioni).

Come si ottiene e quali informazioni contiene

A una prima conferma della disponibilità sull’app IO del certificato verde, segue un dietrofront determinato dal Garante della privacy che ne ha bloccato, almeno per il momento, il canale che il governo intendeva usare per il rilascio.

Lo può rilasciare un ospedale, un centro di test o un’autorità sanitaria nei tre casi specificati detti, certificato che si presenta in forma cartacea o digitale, con un codice QR collegato a una firma digitale, a un identificativo univoco, ai dati dell’ente che lo ha rilasciato e alle generalità dell’utente.

Nel caso di Green Pass per avvenuta vaccinazione il certificato riporta inoltre il tipo di vaccino, il numero identificativo della dose, lo stato membro UE e la data dell’ultima somministrazione. Discorso in parte diverso invece per i certificati per avvenuta guarigione e per le negatività da tampone, che includono date e luoghi relativi ai test e alle strutture in cui questi ultimi sono stati eseguiti.

Quanto dura e come funziona

In attesa di ulteriori chiarimenti, attesi in prossimità dell’entrata in vigore, prevista per il primo luglio, c’è da sapere che il Green Pass ha una validità di 9 mesi dall’avvenuta somministrazione della seconda dose dei vaccini approvati (ottenibile dopo 15 giorni dalla prima), di 6 mesi dalla data di fine isolamento per chi ha un certificato di guarigione, e di 48 ore dal prelievo effettuato in seguito a test antigenici rapidi o molecolari.

In queste circostanze, esibendo il Green Pass attraverso gli strumenti designati (app Immuni, IO, sito ufficiale dedicato e altri eventuali, tutti ancora in via di definizione), nel nostro caso chi viaggia in Italia e in Europa sarà, in linea di principio, esonerato dalle restrizioni vigenti.

Comunque, per fugare eventuali dubbi, per ulteriori informazioni e per le prossime novità a tal proposito, consigliamo di visitare il sito web ufficiale del certificato COVID digitale dell’UE (link) e la pagina nazionale dedicata (link).

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