F1: la FIA conferma la squalifica di Vettel nel GP di Ungheria

Il GP di F1 di Ungheria, l’ultimo andato in scena prima della pausa estiva, ha riservato non poche sorprese agli appassionati: la carambola in partenza, la vittoria di Ocon, la rimonta di Hamilton, ed il secondo posto di Vettel. Per il pilota tedesco bissare il podio di Baku poteva rappresentare un’ulteriore occasione per tornare ai vertici della massima formula, ma dopo la gioia iniziale, per il 4 volte campione del mondo è arrivata quella che può essere definita una proverbiale doccia fredda, ovvero la squalifica per mancanza del quantitativo minimo di carburante nel serbatoio della sua monoposto. Di norma, a fine gara, ogni vettura deve contenere oltre 1 litro di carburante, ma nell’Aston Martin dell’ex pilota Ferrari i controlli ne hanno rilevato la presenza di appena 0,3 litri. Il team inglese ha imputato tale valore ad un guasto e per questo si è rivolto alla FIA che, a seguito dell’udienza di oggi, ha diramato un comunicato nel quale è stata evidenziata l’assenza delle condizioni per procedere ad una revisione del caso e, di conseguenza, ad un eventuale annullamento della squalifica.

Il principale indiziato per l’Aston Martin è la pompa del carburante, ma l’impianto accusatorio non regge

Secondo gli uomini della squadra britannica, una problematica alla pompa del carburante avrebbe evitato allo stesso di confluire nel giusto quantitativo nel serbatoio a cui hanno accesso i commissari della FIA al termine dei gran premi. Infatti, in base alle prove portate a suo sostegno, il team ritiene che la telemetria indichi 1,44 litri di carburante ulteriore nella monoposto di Vettel oltre agli 0,3 litri rilevati dalla federazione. Al di là delle congetture però, la FIA ha ritenuto che il quantitativo effettivo riscontrato è stato inferiore a quello richiesto, per cui, guasto o no, non ci sono le circostanze per riesaminare il caso. In sintesi, la Federazione Internazionale dell’Automobile ha dichiarato: “per poter affermare un fatto rilevante, Aston Martin avrebbe dovuto dimostrare che in realtà era rimasto più di un litro di carburante. La spiegazione del perché questo requisito non poteva essere soddisfatto non è rilevante per la decisione se si è verificata una violazione del regolamento”.

Il secondo posto rimane ad Hamilton e la Red Bull è furiosa

Confermata la squalifica di Vettel, Hamilton può mettere in cassaforte il secondo posto e ripartire con un vantaggio significativo nel GP del Belgio, mentre la Red Bull continua a riesaminare l’accaduto di Silverstone e l’episodio di Budapest puntando il dito verso gli elementi esterni che hanno danneggiato le gare di Verstappen riportandolo al secondo posto della classifica piloti: nello specifico le Mercedes di Hamilton e Bottas! Infatti, anche Newey si è scomodato, lasciando per un attimo il tavolo da disegno, e si è unito al coro di Horner e Marko, affermando che il vantaggio della Red Bull si è dissolto senza che il team avesse commesso errori.

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