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Quando si usa il termine boxer nel linguaggio automobilistico l’attenzione ricade immediatamente su alcuni marchi che questa architettura l’hanno sviluppata, migliorata ed equipaggiata su numerosi modelli della loro gamma.

Uno di questi è sicuramente Porsche, che non solo è stata una delle prime aziende automobilistiche ad aver introdotto il motore a cilindri contrapposti su una sua vettura ma anche una delle poche che ha deciso di utilizzare questo schema come un punto fermo nella progettazione delle sue auto. 

Andiamo a scoprire la storia dei motori boxer di Porsche: dal piccolo 4 cilindri della Porsche 356 ai più grandi 6 cilindri raffreddati ad aria in un primo momento e successivamente a liquido delle Porsche 911.

Un po’ di tecnica

Prima di scoprire i vari motori boxer che hanno segnato la storia della Casa di Stoccarda, è bene fare un piccolo excursus tecnico sull’architettura in questione. I motori a cilindri contrapposti boxer hanno i pistoni che compiono un moto “orizzontale” e, a differenza di quelli a cilindri contrapposti tradizionali (V di 180°), sono caratterizzati da bielle collegate ad un unico perno di manovella.

Nonostante i motori boxer siano più difficili da realizzare dei propulsori in linea a causa del maggior numero di componenti utilizzati (sono infatti composti da due bancate e due testate che richiedono due sistemi di distribuzione e due sistemi di aspirazione/scarico/iniezione differenti), questa architettura porta con sé numerosi vantaggi: l’abbassamento del baricentro della vettura (l’altezza contenuta del motore consente un posizionamento più basso all’interno del cofano) e il bilanciamento (le vibrazioni di secondo ordine prodotte si annullano visto il movimento opposto dei pistoni).

I 4 cilindri boxer

Partendo dal 4 cilindri boxer equipaggiato sulla Volkswagen Maggiolino, auto progettata da Ferdinand Porsche, i tecnici della Casa di Stoccarda iniziano a sviluppare ad inizio Anni ‘40 il primo propulsore dotato di questa architettura che viene equipaggiato in posizione centrale sul primo prototipo della Porsche 356. 

Motore boxer Porsche

Il motore in questione con distribuzione ad aste e bilancieri è caratterizzato da componenti completamente ridisegnati tra cui le testate dei cilindri, l’albero motore e i collettori di aspirazione e scarico, aveva una cilindrata di 1.086cc, è raffreddato ad aria e ha una potenza di 39 CV.

Motore boxer Porsche

Il 4 cilindri più utilizzato sulla 356 A dispone di una cilindrata di 1.582 cc, ha una potenza massima di 59 CV a 4.500 giri/min e una coppia massima di 110 Nm a 2.800 giri/min. Lo stesso motore è declinato anche in diverse altre versioni, tutte posizionate nel posteriore delle vetture, con cilindrate comprese tra 1,286 cc e 1.966 cc e potenze comprese tra i 44 e i 98 CV. Nel 1955 i tecnici di Stoccarda introducono sulla Porsche 365 A il motore “Carrera 1500 GS/GT” che viene equipaggiato con un sistema di distribuzione con doppio albero a camme in testa.  

I 6 cilindri boxer raffreddati ad aria

Lo sviluppo dei motori a 4 cilindri contrapposti boxer porta alla realizzazione del famoso 6 cilindri boxer di Porsche che è stato il cuore delle numerose generazioni di una delle vetture più iconiche nel mondo automobilistico: la Porsche 911. La versione raffreddata ad aria viene utilizzata per la prima volta nel 1964 sulla prima 911 con il nome in codice Type 901/01: dispone di una cilindrata di 1.991 cc ed è in grado di erogare una potenza massima di 130 CV.

Nel 1966 è la volta del Type 901/02 con 160 CV sulla 911S mentre nel 1967 Porsche introduce il Type 901/03 da 110 CV sulla 911T, il 901/06 da 130 CV sulla 911L e il 901/22 in edizione limitata (solo 20 pezzi) da 210 CV. Cinque anni più tardi la serie E della 911 viene dotata con un 2.341 cc ad iniezione meccanica da 140 CV mentre la 911S può contare su ben 270 CV.

Motore boxer Porsche

Nel 1974, con l’obiettivo di rispettare le nuove leggi sulle emissioni, Porsche lancia sul mercato un nuovo 2,7 ad iniezione K-Jetronic con potenze da 150 a 175 CV. Nel 1975 il debutto della 911 Carrera 3.0 e della 930 Turbo (la prima con motore sovralimentato) porta con sé l’adozione di un 6 cilindri boxer da 3 litri che erogava rispettivamente 200 e 260 CV.

Un’altra novità importante risale al 1984 quando Porsche introduce il 3,2 litri da 234 CV. Partendo dal 3 litri della 911SC, i tecnici della Casa di Stoccarda decidono di aumentare l’alesaggio a 95 mm, di incrementare la bombatura dei pistoni facendo salire il rapporto di compressione da 9,8:1 a 10,3:1 e di utilizzare nuovi condotti di aspirazione e scarico. 

Motore boxer Porsche

L’ultima applicazione del motore 6 cilindri boxer raffreddato ad aria risale nel periodo tra il 1994 e il 1998 sotto il cofano della serie 993 considerata da molti la migliore generazione di 911 dotata di raffreddamento ad aria. il motore in questione ha una cilindrata di 3,6 litri e una potenza massima di 268 CV. Un valore che sale a 402 CV nella 993 Turbo, la prima ad essere dotata di un sistema biturbo.  

I 6 cilindri boxer raffreddati a liquido

La grande rivoluzione nei motori 6 cilindri di Porsche avviene nel 1998 con il lancio sul mercato della serie 996 della 911. Questo, infatti, è il primo modello ad essere equipaggiato con un propulsore boxer da 3,4 litri con 296 CV e successivamente da 3,6 litri con potenza fino a 444 CV (in base alle versioni) abbinati a un sistema di raffreddamento a liquido.

Motore boxer Porsche

La 997 Turbo viene equipaggiata in un primo momento con lo stesso 3,6 litri della 996 Turbo che viene dotato di nuove turbine a geometria variabile e successivamente nel 2010 con un nuovo 3,8 litri da 486 CV che salgono a 516 CV sulla Turbo S, a 523 CV sulla GT2, a 6112 sulla GT2 RS e a 493 CV sulla GT3 RS che però nasconde nel posteriore un 6 cilindri da 4 litri. 

Motore boxer Porsche

Il lancio sul mercato della Serie 911 nel 2011 porta con sé piccole modifiche anche per quanto riguarda la gamma motori. La 911 Carrera viene equipaggiata con un 3,4 litri da 350 CV, la Carrera S con un 3,8 litri da 400 CV. mentre le versioni Turbo e Turbo S con un 3,8 biturbo da 513 e 552 CV. Nel 2013 Porsche presenta una novità sul 3,8 litri equipaggiato sulla 991 GT3: l’iniezione diretta che porta la potenza a 475 CV  Il 6 cilindri boxer Porsche più potente su una vettura stradale rimane per il momento il 3,8 litri biturbo della GT2 RS in grado di erogare una potenza di 690 CV e una coppia di 750 Nm.

Motore boxer Porsche

L’ultima generazione della 911 (nome in codice 992) lanciata nel 2019 porta con sé una nuova rivoluzione. Tutti i motori boxer 6 cilindri, infatti, vengono dotati di sovralimentazione e dispongono di nuovi iniettori piezoelettrici e di un sistema di aspirazione modificato. La Carrera e la Carrera 4S sono equipaggiate con un 2.981 cc biturbo da 450 CV e 530 Nm di coppia e le versioni Turbo e Turbo S con un 3 7 litri biturbo da 581 e 650 CV. L’unico modello che ripropone un motore da 4 litri aspirato è la 992 GT3 che può contare su 510 CV di potenza.

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