Rivali da sempre, Ferrari e Maserati si sono ritrovate verso la fine degli anni ’90 entrambe nell’orbita del Gruppo Fiat. Malgrado la parziale indipendenza – specialmente della Casa di Maranello – l’occasione era troppo ghiotta per non avviare qualche sinergia, soprattutto in campo motoristico, dove il know-how della casa del Cavallino è stato utilizzato a vantaggio di quella del Tridente (e occasionalmente anche per il marchio Alfa Romeo).

I motori V8 montati sotto i cofani delle granturismo modenesi negli ultimi 20 anni devono, dunque, molto del loro DNA proprio a Ferrari. Aspirati prima e sovralimentati poi, sono arrivati fino ai giorni nostri e ora si apprestano a porre fine alla dinastia, che terminerà con l’uscita di scena del 3.8 Biturbo montato su Ghibli Trofeo e Quattroporte Trofeo. Ecco la storia completa.

Maserati Coupé e Spyder 4.2

Nel 2001, Maserati presenta l’evoluzione della 3200 GT, modello con cui appena 3 anni prima ha iniziato il rilancio del marchio. In realtà, la prima novità ad arrivare è la Spyder, che è al tempo stesso una variante e una vettura nuova, con importanti modifiche al telaio (tra cui il passo più corto e 2 soli posti) e alla meccanica. Al posto del 3.2 biturbo di derivazione Quattroporte/Shamal, infatti, monta un 4.2 aspirato totalmente nuovo.

Questo motore prende le mosse dal Ferrari F136, un V8 di 90° con distribuzione bialbero, variatore di fase, comando a catena, quattro valvole per cilindro e basamento e testata in lega di alluminio e silicio, che verrà utilizzato negli anni seguenti sulle ultime vetture aspirate di Maranello, dalla F430 alla California e alla 458 Italia e loro rispettive derivate.

Per Maserati è inizialmente definita una cilindrata di 4.244 cm3, con alesaggio e corsa di 92 x 80 mm, un rapporto di compressione di 11:1 e una potenza di 390 CV a 7.000 giri/min, per una coppia massima di 451 Nm a 4.500 giri al minuto.

Maserati Spyder 2003, il motore V8 4.2

Maserati Spyder 2003, il motore V8 4.2

Sulla Spyder – e poco più tardi sull’evoluzione della coupé ribattezzata semplicemente “Coupé” – il motore è abbinato al cambio manuale o al nuovissimo robotizzato Cambiocorsa, entrambi transaxle, ossia montati dietro, in blocco con il differenziale. Le varianti GranSport hanno 400 CV, mentre l’accelerazione da 0 a 100 km/h varia, secondo il modello e il cambio, da 5.0 a 4.8 secondi circa.

Maserati Granturismo S, il motore 4.7

Maserati Granturismo S, il motore 4.7

L’evoluzione 4.7

Nel 2003 il motore 4.2 passa dalle sportive alla nuova Quattroporte, che lo adotta nella versione da 400 CV con cambio robotizzato ribattezzato DuoSelect, a cui nel 2007 si affianca un automatico tradizionale montato in blocco con il motore.

Nel 2009, la Casa introduce una variante elevata a 4.7 litri aumentando alesaggio e corsa a 94 x 84.5 mm. Questa dispone di 430 CV di potenza e ben 490 Nm di coppia, è abbinata però unicamente al cambio automatico e quindi più “lenta” della 4.2 DuoSelect. Per rimediare, nel 2009 viene proposta una versione GT Sport leggermente potenziata a 439 CV.

Dalla Quattroporte di quinta generazione derivano le sportive GranTurismo e GranCabrio che nel 2007 rimpiazzano Coupé e Spyder: queste riprendono in pieno la meccanica dell’ammiraglia, compresa la variante automatica, ma hanno regolazioni differenti: il 4.2, con cambio automatico, parte da 405 CV; il 4.7 (che si può avere anche con il cambio robotizzato MC-Shift) da 440 CV, oppure 450 CV sulla MC Stradale del 2011 e 460 CV sulla Sport nel 2012, con coppie fino a 520 Nm e accelerazioni nello 0-100 km/h scese fino a 4.2 secondi.

Il 3.8 delle nuove Maserati

Con la nuova generazione di Quattroporte, che arriva nel 2013, cambia tutto: l’auto è più grande e sofisticata e offre una gamma di motori V6 biturbo a cui si aggiunge anche un V8, sempre sovralimentato. Questo deriva nuovamente da un motore Ferrari, l’F154 da 3.9 litri della Ferrari California T, della Ferrari 488 e via dicendo, ma al suo esordio sulla Quattroporte GTS ha una cilindrata di 3.8 litri (ottenuta riducendo leggermente la corsa) e 530 CV di potenza.

Le sue misure sono 86.5 x 80.8 mm, le altre caratteristiche invece ricalcano l’unità di partenza, come la distribuzione bialbero con fasatura variabile, l’iniezione diretta e i due turbocompressori “twin scroll” con intercooler. Questo motore viene montato dal 2018 sulla Levante GTS, il primo SUV Maserati, con potenza ritoccata a 550 CV.

Maserati Levante Trofeo 2020

Maserati Levante Trofeo 2020

Le Trofeo e l’addio

Nel 2021 questo motore tocca l’apice, per quanto riguarda il marchio del Tridente, equipaggiando le versioni Trofeo di Quattroporte, Ghibili e Levante che grazie ai suoi 580 CV e 730 Nm di coppia riescono ad essere tra i veicoli più veloci delle rispettive categorie.

Per le berline, che hanno la trazione posteriore, le velocità sono nell’ordine dei 326 km/h, mentre l’accelerazione da 0 a 100 km/h va da 4.3 a 4.5 secondi. Il SUV, a trazione integrale, si ferma invece a 300 km/h, ma grazie alle quattro ruote motrici scatta da 0 a 100 km/h in circa 4.0 secondi.

A maggio del 2023, Maserati annuncia che con la fine dell’anno il motore V8 uscirà di produzione e sarà venduto ancora fino all’inizio dell’anno successivo, per poi essere rimpiazzato dai  nuovi modelli elettrici e dal potente V6 Nettuno, che sulla MC20 tocca i 630 CV.

Clicca qui per visitare la pagina dell’autore