Se ne parla e potrebbe accadere, che alcune zone rosse diventino arancioni. Per esempio Lombardia e Piemonte, ma non solo. In pratica, per utenti della strada, pedoni o veicoli, cosa cambia? Cosa si riesce a fare rispetto al “blocco” pur non assoluto di zona rossa? A seguire il percorso logico delle regole e delle restrizioni, se il modello dello Stato funziona è logica conseguenza che dati buoni per le prime regioni in zona rossa pongano le stesse come papabili per “scendere” a livello meno pesante.

Prima cosa importante, per tutti i cittadini motorizzati o meno, è che aumentano le libertà di spostamento durante il giorno. In zona rossa non si può “girare” se non per motivi di lavoro, salute o necessità (urgenza, istruzione). Ci sono concessioni solo per minime attività in prossimità dell’abitazione (es. jogging) e serve l’autocertificazione. In zona arancione è tutto più libero, almeno dalle 5 alle 22, quando scatta il coprifuoco.

Anche in zona Arancione la sera serve autocertificazione. Resta poi vietato, salvo i motivi di cui sopra, uscire dal Comune, muoversi dalle Regioni. A livello lavorativo, passando in zona arancione, Piemonte e Lombardia riaprono alcuni negozi ora chiusi (non i grandi centri senza servizi essenziali nei weekend). Stando alle attuali regole, salvo correzioni, se si entra in zona Arancione alcune classi tornano a scuola: tutte le medie.

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