In meno di sei mesi hanno colpito più di 8 mila vetture in tutto il mondo. Le azioni del gruppo di attivisti “Tyre Extinguishers” si vanno moltiplicando nelle principali città europee: il gruppo è arrivato ad agire per la prima volta nelle strade di Parigi alla fine dello scorso luglio, e sembra che sia operativo anche in Italia.

Lo scopo dell’organizzazione, che si è già guadagnata l’appellativo di “banda dei SUV“, è quello di “rendere impossibile possedere un enorme 4×4 inquinante nelle aree urbane del mondo”, e purtroppo qualunque SUV può finire nel mirino delle dimostrazioni del gruppo internazionale.

Un’organizzazione internazionale contro i SUV

I SUV, o Sport Utility Vehicle, hanno ormai conquistato una fetta importante del mercato automotive: sono da anni una presenza fissa nelle classifiche delle auto più vendute in Europa e in Italia, e ne esistono per tutti i gusti e per tutte le tasche.

Gli automobilisti italiani scelgono sempre più spesso di guidare un SUV, e forse non si aspetterebbero di sapere che c’è un gruppo internazionale, nato nel Regno Unito ma ormai operante in tutto il mondo, che vuole combattere la diffusione di questi veicoli all’interno delle aree urbane.

Si fanno chiamare “sgonfia pneumatici” (in inglese Tyre Extinguishers), e il loro scopo è quello di rendere impossibile il possesso di un grande SUV nelle aree cittadine, per “difendere noi stessi dal cambiamento climatico, dall’inquinamento e dai guidatori pericolosi”.

“Siamo passati all’azione perché governi e politici hanno fallito nel proteggerci da questi enormi veicoli”, si legge in una sorta di manifesto dell’organizzazione. E così, tre giorni fa, in una sola notte, la banda dei SUV ha colpito oltre 6 mila veicoli in tutto il mondo, in una delle prime (preoccupanti) azioni coordinate e transnazionali del gruppo.

L’ultima grande operazione è avvenuta esattamente a due mesi dal summit sul clima COP27, che si terrà il prossimo novembre a Sharm El Sheikh in Egitto, e non si tratta di una coincidenza: l’azione della banda dei SUV è di matrice sostanzialmente ambientalista, e si rifà a un importante studio del 2019 dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, secondo cui i SUV rappresentano “la seconda causa dell’aumento globale delle emissioni di anidride carbonica negli ultimi dieci anni”.

Come agisce la banda dei SUV

Nell’ultimo comunicato diramato dall’organizzazione, i SUV sono definiti come “superflue ‘emissioni di lusso’ ostentate dai benestanti”, ma anche “un disastro climatico, che causa inquinamento e rende le nostre strade più pericolose”.

La banda dei SUV agisce in maniera tentacolare, contando sull’azione sabotatrice non soltanto di gruppi, ma anche di singoli anonimi cittadini che nottetempo – nel corso di azioni più o meno coordinate – vanno per le strade delle città a sgonfiare gli pneumatici dei SUV.

Le indicazioni provengono direttamente dall’organizzazione: “La tattica è semplice: sgonfiamo gli pneumatici di questi giganteschi, inutili veicoli, provocando un fastidio a chi li possiede”, si legge nella stessa nota citata sopra. Sono ormai migliaia i SUV colpiti dalle azioni dimostrative dei Tyre Extinguishers, che puntano a superare i 10 mila veicoli colpiti entro Natale, e tutti i SUV parcheggiati per le strade delle nostre città potrebbero finire nel mirino del gruppo.

La banda del SUV però predilige alcuni modelli, che cita come rappresentativi della categoria da colpire: Land Rover Discovery, Volvo XC90, Jeep, Nissan Qashqai sono tra i modelli più a rischio. Gli ultimi attacchi sono avvenuti in Germania, Olanda e Canada, arrivando a colpire la Svizzera e per la prima volta anche la Norvegia. Insomma, neanche le strade italiane sono completamente al sicuro.

Chi possiede un SUV rischia che la propria vettura finisca nel mirino degli “sgonfia pneumatici”; è altrettanto vero che basteranno un compressore d’emergenza, e l’aiuto di un gommista, per tornare a infastidire la banda dei SUV.

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