Spostamenti a Natale: allo studio meno restrizioni

NOVITÀ IN VISTA? – Le festività natalizie si avvicinano e con esse cresce il timore per un possibile nuovo aumento dei contagi da Covid-19. E così, per scongiurare tale pericolo, lo scorso 3 dicembre il Governo ha approvato un Decreto con nuove restrizioni agli spostamenti (qui e qui per saperne di più): a partire dal 21 dicembre, e fino al 6 gennaio, in tutta Italia saranno vietati gli spostamenti fra Regioni, ad eccezione di quelli per motivi di necessità, lavoro e salute. Ulteriori restrizioni saranno in vigore il 25, 26 dicembre e l’1 gennaio: in questi giorni non sarà possibile spostarsi al di fuori del Comune in cui ci si trova, se non per motivi di necessità, lavoro e salute.

TRE OPZIONI – Le misure per il 25, 26 dicembre e l’1 gennaio penalizzeranno maggiormente chi si trova in piccoli Comuni, che potrebbe trovarsi solo o con meno servizi a disposizione rispetto a chi abita nelle grandi città. Ecco allora che il Governo starebbe pensando ad un parziale alleggerimento delle misure per i piccoli Comuni, ma l’intenzione sarebbe quella di lasciare l’ultima parola al Parlamento. Secondo le indiscrezioni, sarebbero tre le opzioni sul tavolo: quella più permissiva, che prevede la libertà di spostamenti da una Provincia all’altra, ma senza varcare i confini della Regione; quella intermedia, con spostamenti da un Comune più piccolo a uno più grande, purché il Comune d’arrivo non abbia più di 15.000 abitanti; e quella più restrittiva, con spostamenti soltanto fra Comuni confinanti. 

PRANZO DI NATALE A CASA? – Il Governo e gli esperti sono ancora divisi sulla possibilità di concedere un’apertura per chi si trova nei piccoli Comuni, la quale andrebbe contro lo spirito delle misure attuate da inizio novembre, che prevedono misure differenti a livello regionale e non comunale. E così, per controbilanciare l’eventuale via libera agli spostamenti nei piccoli Comuni, c’è chi ha proposto una stretta per i ristoranti: se attualmente è previsto che il 25, 26 dicembre e 1 gennaio possano restare aperti fino alle ore 18.00, ma soltanto nelle Regioni in zona gialla, si fa strada l’ipotesi della chiusura a pranzo il giorno di Natale, così da ridurre il numero di spostamenti e senza distinzioni fra piccoli e grandi Comuni.

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