Motor1.com Logo

Nel mondo dell’auto il ruolo del software è sempre più centrale. Così Stellantis, come altre Case, lancia oggi una strategia dedicata per quanto riguarda i servizi digitali e informatici. Il gruppo investirà oltre 30 miliardi di euro da qui al 2025 per sviluppare software in grado di traghettare tutti i suoi marchi verso un futuro più elettrificato e più connesso.

Nello specifico, gli investimenti annunciati oggi arrivano a sostegno della svolta verso una gamma sempre più a basse emissioni che rappresenterà entro la fine del decennio il 70% delle vendite in Europa e il 40% delle vendite negli Stati Uniti.

Il nuovo cervellone in cloud

Sul fronte software, Stellantis ha intenzione di creare tre nuove piattaforme digitali che saranno ultimate nel 2024 e che saranno utilizzate da lì in avanti sulle quattro nuove piattaforme di veicoli annunciate durante l’ultimo EV Day. Farà tutto capo a un unico sistema informatico chiamato STLA Brain, che sarà integrato con un cloud e che permetterà l’interazione tra le centraline presenti all’interno dell’auto e un computer centrale verso il quale confluisce tutto il flusso di informazioni.

“Questa soluzione – spiega Yves Bonnefont, Chief Software Officer di Stellantis – permette di riorganzzare completamente l’architettura hardware attuale, con enormi benefici in termini di costi e di prestazioni”. Non solo: consentirà al gruppo di ampliare notevolmente funzionalità e servizi per i clienti e permetterà di avere vetture sempre aggiornate grazie alla compatibilità con gli aggiornamenti over the air, che la Casa promette di rilasciare con cadenza trimestrale entro il 2026. Cinque sono le aree in cui Stellantis opererà nello specifico:

  • Servizi ed abbonamenti
  • Funzionalità on-demand
  • Servizio dati e servizi dedicati alle flotte
  • Politica dei prezzi e valore di rivendita
  • Conquista del cliente, fidelizzazione nell’assistenza e vendita incrociata

Sfruttando le proprie capacità di raccolta dati, Stellantis lancerà nel 2022 un programma assicurativo basato sull’uso, offerto attraverso le proprie divisioni finanziarie captive in Europa e in Nord America, con l’intenzione di espanderlo poi a livello globale.

Dall’intrattenimento alla guida autonoma

“Le nostre strategie di elettrificazione e software supporteranno la trasformazione per diventare un’azienda tecnologica di mobilità sostenibile, sfruttando la crescita aziendale associata con funzionalità e servizi over-the-air e offrendo la migliore esperienza ai nostri clienti – spiega Carlos Tavares, ceo di Stellantis – Con le tre nuovissime piattaforme tecnologiche basate sull’intelligenza artificiale in arrivo nel 2024, implementate sulle quattro piattaforme di veicoli STLA, sfrutteremo la velocità e l’agilità associate al disaccoppiamento dei cicli hardware e software”.

Grazie proprio a STLA Brain, Stellantis darà vita anche all’STLA SmartCockpit, piattaforma di servizi che permetterà una maggiore interazione tra gli occupanti del veicolo e il veicolo stesso andando a creare un ambiente digitale personalizzato in grado di offrire i servizi più disparati.

Sempre grazie a STLA Brain arriverà poi la tecnologia STLA AutoDrive, sviluppata in collaborazione con BMW: si tratta di una tecnologia dedicata alla guida autonoma che dal Livello 2, grazie ad aggiornamenti in remoto, potrà essere implementata verso il Livello 3 e in futuro anche Livello 4. I primi modelli a beneficiarne arriveranno nel 2024, ma ancora non si sa quali saranno i brand destinatari della tecnologia. In una slide della presentazione compare il nome di Alfa Romeo ed è quindi probabile che sarà il terzetto premium di Stellantis (formato anche da DS e Lancia) a dotarsi di guida autonoma di Livello 3.

Un’operazione redditizia

Sposando la digitalizzazione Stellantis punta a incrementare il fatturato di circa 4 miliardi di euro entro il 2026 e di circa 20 miliardi entro il 2030 generati da offerte di prodotti abilitati per software e abbonamenti. Questo perché entro la fine del decennio le auto del gruppo in circolazione saranno circa 34 milioni. La realizzazione dell’STLA Brain porterà anche alla creazione di una Software Academy e all’assunzione di 4.500 ingegneri informatici entro il 2024.

Inoltre, permetterà di intensificare una serie di partnership strategiche a tema con colossi dell’informatica e dell’automotive del calibro di BMW, Waymo (costola di Google con la quale Stellantis ha già attivi programmi di sperimentazione di guida autonoma in alcune città statunitensi) e Foxconn.

Tesla e Samsung insieme per i chip a 5 nm

C’è anche un piano sui chip

A proposito di Foxconn. Carlos Tavares ha annunciato anche che Stellantis intensificherà la collaborazione con il gruppo asiatico per la progettazione e la vendita di nuovi semiconduttori flessibili per il settore automotive. L’idea è quella di dare vita a una serie di prodotti che oltre a essere utilizzati sulle vetture dei tanti marchi Stellantis saranno anche venduti ad altri OEM.

“La nostra trasformazione in termini di software sarà alimentata da partner eccellenti provenienti da diversi settori e con diverse specializzazioni – ha detto Tavares – Con Foxconn puntiamo a creare quattro famiglie di chip che copriranno più dell’80% delle nostre necessità di semiconduttori, contribuendo a modernizzare significativamente i nostri componenti, ridurre la complessità e semplificare la catena di approvvigionamento. Questo aumenterà anche la nostra capacità di innovare più velocemente e costruire prodotti e servizi ad un ritmo rapido”.

Per avere maggiori dettagli su questa strategia si dovrà attendere il 1 marzo 2022, giorno in cui Tavares presenterà il nuovo piano industriale. Intanto il titolo, cavalcando anche l’onda rialzista che ha animato le Borse a seguito delle dichiarazioni del famoso immunologo statunitense Anthony Fauci sulla variante Omicron, ha chiuso oggi con un rialzo del 3,56%.

Clicca qui per visitare la pagina dell’autore