Ci sono tanti modi di intendere l’auto: difficilmente la si considera quando è ferma. Invece, fra le tante “rivoluzioni nella rivoluzione” che porterà l’auto elettrica, c’è anche quella per cui, anche da ferma, sarà un oggetto capace di creare valore; energia elettrica nello specifico. Per essere più precisi, non è che l’auto si trasformi in centrale produttiva, ovviamente, però, una volta giunta a destinazione, potrà essere collegata alla rete elettrica non solo per trarne energia, ma anche per cederne.

Il concetto non è nuovo, ve l’abbiamo spiegato qui, di inedito c’è che Enel X, insieme a Nissan, ha avviato la seconda sperimentazione italiana sul tema: la prima è stata inaugurata (sempre da Nissan ed Enel) 2 anni fa esatti a Genova.

Al centro RSE di Milano (Società pubblica di ricerca per il settore elettrico ed energetico), a differenza di quello ligure, la rete è aperta a quella pubblica e lo studio coinvolge anche un’abitazione privata. L’obiettivo, se non si fosse capito, è quello di vedere potenzialità e criticità di tale sistema nell’uso quotidiano.

Ecco cos’hanno detto Bruno Mattucci, Presidente e Amministratore Delegato di Nissan Italia, e Alberto Piglia, Responsabile Global e-Mobility Enel X, che hanno lanciato l’iniziativa insieme a Maurizio Delfanti, Amministratore Delegato di RSE (nella foto di apertura, a sinistra).

D: Il Vehicle to Grid può rappresentare un problema per la vita utile delle batterie?

Bruno Mattucci: “La risposta ce la darà la sperimentazione. Al momento, fra tutte le Leaf vendute, contiamo solo 4 batterie sostituite. Chiaro che il ”V2G” modificherà il modello di carica/scarica: su questo, appunto, la sperimentazione ci darà risposte“.

D: Come fa il cliente a essere sicuro di avere ricarica sufficiente, se l’auto cede energia alla rete?

B.M.: “Basta impostare in anticipo le proprie necessità di spostamento, la rete provvederà da sola a gestire l’energia nel modo ottimale”.

D.: Qual è il fine ultimo di questo progetto?

B.M.: “Arrivare il prima possibile a offrire ai clienti la possibilità di usufruire di questa tecnologia, che non è fine a sé stessa ma permetterà non solo di risparmiare sulla bolletta, ma in alcuni casi addirittura a guadagnare. Abbiamo esempi di famiglie, nel Regno Unito, Olanda e Danimarca per esempio, che nell’arco di un anno guadagnano l’equivalente di 800/1.500 euro grazie all’energia immessa nella rete”

D.: Diamo un po’ di numeri: quali sono le ultime previsioni di Nissan sulla diffusione delle elettriche?

B.M.: “Prevediamo che nel 2022 oltre il 40% della flotta Nissan sarà elettrificato; di questo 40%, il 15% sarà totalmente elettrico”.

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D: quando utente italiano avrà a disposizione questa tecnologia?

A.P.: “Personalmente considero il 2020 come l’anno della svolta per la mobilità elettrica. Oggi chi usa l’elettrica è un innovatore. Nel 2020, appunto si inizierà a passare alla fase successiva, quella in cui non solo i più audaci sposano questa tecnologia, ma anche qualcuno che si è fatto 2 conti in tasca e ha capito che gli conviene. Tutto ciò per dire che la tecnologia V2G sarà sul mercato tra il 2020 e il 2021”.

D: Per avere questa tecnologia a casa si dovranno effettuare degli interventi sull’impianto elettrico?

A.P.: “Ovviamente sì, però in futuro le soluzioni saranno più agevoli per gli utenti. Per ora, quello che vi posso dire, è che nei laboratori i nostri ingegneri stanno lavorando duramente per trovare soluzioni adeguate alla diffusione della mobilità elettrica”.

D.: Com’è la situazione all’estero, per quello che riguarda il V2G?

A.P.: “La tecnologia V2G nasce sostanzialmente dal mondo Enel, ma è aperta, tutti possono contribuire al suo sviluppo. Anzi, è necessario che altri player – concorrenti di Enel o complementari, come appunto Nissan – partecipino allo sviluppo, per accelerarlo. Noi abbiamo iniziato a Copenaghen con il primo esperimento, oltre 2 anni fa, e siamo già adesso alla fase commerciale. La Danimarca è uno dei primi Paesi al mondo a offrire tale opportunità“.

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