Il Gruppo Volkswagen potrebbe ridimensionare la produzione nella fabbrica di Dresda, dove viene assemblata la ID.3. Una voce riportata da Bloomberg e Automobilwoche secondo le quali il piccolo stabilimento – che attualmente impiega circa 300 lavoratori – verrebbe sacrificato all’interno di un piano di revisione generale degli stabilimenti del colosso tedesco.

Una revisione dettata dalla volontà di tagliare i costi e aumentare i profitti, per rispondere anche al calo delle vendite di auto elettriche da parte di Volkswagen.

Nulla è deciso

Lo stop alla produzione di auto all’interno della cosiddetta “Gläserne Manufaktur” (fabbrica di vetro) di Dresda è solo una delle diverse opzioni prese in considerazione dai vertici Volkswagen. Non sono quindi state prese decisioni definitive. Secondo quanto riportato da Automobilwoche Volkswagen dovrebbe ricollocare i vari lavoratori in altri stabilimenti.

Sempre stando a quanto riportato dalla testata tedesca i costi operativi annuali dell’impianto oscillano tra i 60 e i 70 milioni di euro e lo stop alla produzione comporterebbe un risparmio di circa 20 milioni di euro all’anno.

Se davvero la produzione della Volkswagen ID.3 in quel di Dresda dovesse interrompersi – le voci non hanno parlato di tempistiche – ci potrebbero essere ripercussioni positive per le fabbriche di Emden e Zwickau, anch’esse in crisi per la scarsa domanda di auto elettriche.

Come detto si tratta di voci raccolte da Automobilwoche e né confermate né smentite da Volkswagen.

La Volkswagen ID.3 nella fabbrica di Dresda

Alla ricerca della redditività

Da una parte l’eventuale riconversione delle attività nella fabbrica di Dresda può non stupire. Qualche mese fa, nel presentare gli sviluppi del futuro di Volkswagen Arno Antlitz, CFO e COO Gruppo, aveva dichiarato

Storicamente, la nostra Azienda ha spesso cercato di aumentare la redditività attraverso la crescita dei volumi, ed è stata una strategia vincente. Tuttavia, siamo convinti che la trasformazione del nostro settore verso la mobilità elettrica e la digitalizzazione richieda un nuovo approccio”

Abbassare il numero di auto prodotte quindi potrebbe non essere un problema per il colosso tedesco, concentrato maggiormente sulla redditività e non più sul numero di auto prodotte. 

Quale futuro?

Rimane da capire che fine farà la fabbrica di Dresda, gioiello nato nel 2002 per volere dell’allora numero uno Volkswagen Ferdinand Piech per produrre la Phaeton, ammiraglia di super lusso nata per fare concorrenza a BMW e Mercedes ma mai capace di sfondare davvero.

La Fabbrica di vetro Volkswagen a Dresda, dalla Phaeton alla ID.3

Uno stabilimento più simile a un’opera di architettura, formata da ampie superfici vetrate (da qui il nome “Fabbrica di vetro“) attraverso le quali si può assistere alle fasi della produzione.

Da lì sono transitati modelli come Touareg e Golf elettrica e attualmente è la casa della ID.3, la prima elettrica su base MEB del Gruppo.

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