Sono passati esattamente 12 anni da quel Salone dell’auto di Francoforte di settembre 2011, l’evento durante il quale Volkswagen ha tolto i veli da uno dei progetti più attesi degli ultimi anni, la piccola up! (scritto in minuscolo e con il punto esclamativo).

Nel corso di questo periodo, la super-mini di segmento A di Wolfsburg ha saputo conquistare il cuore di molti giovani europei, divenendo una vera e propria best seller del mercato, soprattutto grazie a soluzioni tecnologiche e tecniche all’avanguardia in relazione alle dimensioni e al prezzo.

Tutta colpa del mercato

La notizia della fine della produzione è stata annunciata dalla rivista britannica Autocar, la quale ha spiegato di essere venuta a conoscenza dell’informazione da fonti interne alla casa verificate e da dirigenti dello stabilimento di Bratislava, in Slovacchia, lo stesso dove l’auto veniva prodotta insieme alle gemelle Seat Mii, fino al 2020, e Skoda Citigo, fino al 2021.

Volkswagen up!, la versione black up! di lancio

Volkswagen up!, la versione white up! di lancio

Volkswagen up!, la versione white up! di lancio

Il motivo dello stop è molto semplice: la morte ormai quasi definitiva (salvo qualche raro caso) del segmento A, quello delle auto più piccole in assoluto, le stesse che per le case hanno attualmente i margini di guadagno più bassi, a causa della crescente dotazione tecnologica di sicurezza di cui devono essere dotate per poter essere omologate e a causa degli ormai elevatissimi standard anti-inquinamento.

Volkswagen up!, la versione black up! di lancio

Volkswagen up!, la versione black up! di lancio, gli interni

Vendite (quasi) costanti nel tempo

Per capire meglio il successo commerciale ottenuto dalla piccola di Wolfsburg basta analizzare i dati di vendita studiati da Jato Dynamics e CarSalesBase. Pochissime volte, infatti, un modello è riuscito a mantenere (quasi) costante nel tempo il numero di esemplari prodotti e venduti, come si può vedere dal grafico.

L’andamento delle vendite della Volkswagen up! dal 2011 al 2022 secondo CarSalesBase.com

Il tutto, ovviamente, è stato possibile grazie al costante aggiornamento in termini di prezzi e dotazioni a cui la Volkswagen up! è stata sottoposta nel tempo.

Nata infatti con una dotazione piuttosto basilare, nel corso degli anni la citycar è stata aggiornata con alcuni optional di rilievo, come per esempio il tetto elettrico panoramico in vetro, la retrocamera integrata nel piccolo (ma adeguato al segmento) infotainment di bordo, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori, il sensore di riconoscimento di pedoni e ciclisti e, infine, i motori turbo a 3 cilindri della fortunata serie EA211.

Volkswagen up!, il restyling

Volkswagen up!, il restyling

Volkswagen up!, il restyling
Volkswagen up!, il restyling

 

Anche elettrica e sportiva

Ma non solo. Durante la sua lunga carriera, la Volkswagen up! è stata aggiornata anche ascoltando molto da vicino le richieste del mercato. Nel 2014, per esempio, la casa ha svelato al mondo la versione 100% elettrica e-UP!, una delle piccole a zero emissioni in grado di percorrere più km con una sola carica della batteria da 18,7 kWh, sostituita nel 2019 con una ancora più capiente da 32,2 kWh, per percorrere fino a 260 km secondo il ciclo WLTP.

La Volkswagen eUp! di prima generazione

La Volkswagen eUp! di prima generazione

La Volkswagen cross up!

Nel 2012 ha fatto il suo ingresso sul mercato la versione bifuel a Metano eco up!. Nel 2018, invece, è stato il momento della versione sportiva GTI, equipaggiata con il 1.0 turbo da 116 CV della serie EA211, abbinato al cambio manuale a sei rapporti MQ200 e a un assetto dedicato.

Infine, nel corso del tempo la gamma si arricchita anche con la versione rialzata cross up!, dotata di rivestimenti in plastica per la parte bassa della carrozzeria e per i passaruota.

Volkswagen up! GTI
Volkswagen up! GTI
Volkswagen up! GTI, il pomello dedicato

Nonostante l’auto non sarà più prodotta direttamente nello stabilimento, Volkswagen Italia ci ha confermato che sarà disponibile nelle concessionarie italiane per il 2024, fino a esaurimento scorte e soddisfacendo, naturalmente, tutti gli ordini già conclusi.

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