Anche l’Italia (al pari di altre nazioni come la Corea del Sud) avrà la sua app di contact tracing per tenere traccia dei contagi da Coronavirus. Si chiamerà molto probabilmente Immuni e sarà sviluppata dalla software house milanese Bending Spoons Spa, in collaborazione col Centro Diagnostico Santagostino e Jakala, società meneghina di marketing e tecnologia.

Una app che – come sottolineato nell’ordinanza firmata dal Commissario Straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri – sarà sviluppata a titolo gratuito utilizzando tecnologie già precedentemente sviluppate dalla Bending Spoons.

App di tracciamento, come funziona

Per ora le specifiche tecniche non sono ancora state rese note e ci vorrà probabilmente ancora qualche tempo per sapere esattamente quali saranno le funzioni di Immuni. Quello che sappiamo è che rispetterà le direttive imposte dall’Unione Europea: tracciamento in forma anomia senza sistemi di geolocalizzazione ma con funzionamento tramite bluetooth. E, soprattutto, download solo su base volontaria. Nessuno quindi potrà essere obbligato a scaricare la app.

Di base il funzionamento dovrebbe prevedere l’accensione del bluetooth del proprio smartphone per mandare un segnale – contenente un codice identificativo univoco – in grado di essere captato da altri smartphone nelle vicinanze (nell’ordine di qualche metro) con installata la app Immuni. App nella quale si potrà segnalare la propria positività al COVID-19, così da permettere al sistema di capire se e quando si è entrati in contatto con persone infette.

Quando arriva?

Il documento non parla nemmeno di tempistiche, ma l’obiettivo è quello di avere la app di tracciamento pronta il prima possibile, entro l’avvio della tanto attesa Fase 2, così da iniziare i primi test in alcune regioni italiane, per poi renderla disponibile per il download (non sappiamo se tramite gli store ufficiali di Google e Apple o sui siti delle istituzioni) su tutto il territorio italiano.

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