Mole Urbana: iniziano i test su strada

NUOVA MOBILITÀ URBANA – La Mole Urbana è un quadriciclo elettrico realizzato dalla Mole Costruzioni, costola della Up Design di Umberto Palermo, per rispondere alla nuove esigenze di micromobilità. Così come le rivali Citroën Ami, Renault Twizy e Seat Minimò la Mole Urbana si può guidare a 14 anni ed è stata concepita per essere impiegata all’interno di un servizio di sharing.

DIVERSE VERSIONI – Dopo il debutto dello scorso luglio, la società italiana ha iniziato i test su strada della versione che sarà prodotta in serie. I prototipi sono stati infatti immortalati con la carrozzeria ricoperta dalle camuffature di rito. La Mole Urbana sarà disponibile in quattro diversi varianti di carrozzeria, concepite per renderla fruibile al maggior numero di clienti: la Small, lunga 2,68 metri e in grado di ospitare a bordo 2 passeggeri e 3 trolley; LaCorriera, lunga 3,60 metri e capace di trasportare fino a 4 trolley; la Pick-up a 2 posti e la versione Lavoro che trasporta 1 o 2 persone e 3 m³ di carico. Sia la Pick-up che la variante Lavoro saranno in grado di trasportare fino a un massimo di 700 kg di carico. 

ATTENZIONE ALLA SICUREZZA – Non sono state svelate le specifiche tecniche complete della Mole Urbana, ma sappiamo che la gamma di quadricicli pesanti sarà dotata di autonomia dagli 80 ai 150 km e in grado di raggiungere una velocità massima di 90 km/h (in alcuni casi limitata a 50 km/h). La casa ha posto particolare attenzione all’aspetto della sicurezza, sia attiva che passiva. La Mole Urbana può infatti contare sulla porta anti-intrusione laterale (usando pannelli in alluminio alveolare di origini aereonautiche), sulla frenata assistita, su una cella di sicurezza per garantire lo spazio di sopravvivenza in caso di ribaltamento e su sedili con cinture imbarcate per migliorare l’ergonomia.

SEMBRA UNA CARROZZA – La parte più originale della Mole Urbana è lo stile, che ricorda vagamente quello di una carrozza: il richiamo è voluto, come dimostrano le luci circolari a led (si ispirano a quelle con candela in voga nel 18° secolo). La cellula dell’abitacolo, squadrata e con grandi superfici vetrate, poggia su un telaio dalle pronunciate estremità, utili per legare valigie o bagagliai di grandi dimensioni. L’interno è essenziale, ma non spartano, perché sono presenti un volante in stile cloche d’aereo, un tablet verticale al posto del cruscotto e nicchie in cui riporre il telefonino, una bottiglia d’acqua o monetine.

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