Lancia è alla vigilia di una nuova ora. Il concept Pu+Ra HPE presentato negli scorsi mesi sarà alla base dei modelli che debutteranno nei prossimi anni, con Stellantis che punta a dare un posizionamento di prestigio al marchio italiano.

Nel prossimo futuro, infatti, è prevista anche un’ammiraglia elettrica, la prima tre volumi del brand dopo la Thesis. Quest’ultima è nata a sua volta dalla Dialogos, un concept presentato al Salone di Torino nel 1998 che ha ispirato la “berlinona” Lancia degli anni 2000.

5 metri di eleganza

Dal punto di vista estetico, la Dialogos anticipa molti elementi di design della Thesis. Il progetto del concept è stato seguito dal team di Mike Robinson al Centro Stile Lancia, con l’obiettivo di raggiungere il massimo comfort possibile, attraverso un vero e proprio “salotto”. Con la Dialogos, i progettisti puntano a raggiungere una “bolla di benessere” per il guidatore riducendo al minimo lo stress al volante.

Lancia Dialogos Concept (1998)

In termini di dimensioni, la Dialogos è lunga 4,99 metri, larga 2 metri e alta 1,49 metri. Il suo design si ispira ai modelli Lancia più prestigiosi, come l’Aurelia degli anni ’60.

Lancia Dialogos Concept (1998)

Lancia Dialogos Concept, il tre quarti posteriore

Gli esterni sono caratterizzati da una silhouette sinuosa e aerodinamica, che ricrea la tradizionale forma a tre volumi, ma in questo caso con porte ad apertura controvento per le portiere posteriori e grandi cerchi da 20 pollici, davvero “giganti” per l’epoca. Inoltre, la calandra a forma di scudo, i caratteristici fari e le sottilissime luci posteriori sono una chiara anticipazione della Thesis.

Tanto comfort e tanta tecnologia

L’abitacolo è composto da quattro spaziosi sedili singoli. Gli schienali, il cruscotto e i rivestimenti dei vani portaoggetti sono realizzati in “softwood”, un materiale visivamente identico al legno, ma più sicuro e piacevole al tatto.

Lancia Dialogos Concept (1998)

Lancia Dialogos Concept, gli interni

Per dare un tocco distintivo, i rivestimenti della Dialogos sono una combinazione di nubuck, seta o cashmere, mentre i sedili anteriori possono ruotare di 180° per creare una configurazione lounge. Non c’è un vero e proprio volante, ma una sorta di “joystick” che può essere spostato da destra a sinistra.

La Lancia è anche tecnologicamente avanzata, dato che è in grado di climatizzare automaticamente l’abitacolo, con un sistema che analizza le condizioni climatiche esterne e interne e la temperatura corporea dei passeggeri. Inoltre, un sistema di controllo automatizzato permette di creare quattro ambienti diversi grazie a sensori integrati nei sedili.

Lancia Dialogos Concept (1998)

Lancia Dialogos Concept, il monitor presente nella zona posteriore

Ma c’è di più: tramite la cosiddetta “ego card“, il conducente dispone di una scheda che sblocca automaticamente le porte e disattiva l’antifurto a distanza, regola l’altezza della vettura rispetto al suolo in base al conducente, avvia l’auto, calcola la posizione dei sedili, del volante, dei pedali, la temperatura, l’illuminazione e la modalità di guida.

Tra l’altro, la Lancia monta anche un primordiale sistema di intelligenza artificiale. Infatti, anche solo dopo un breve viaggio, è in grado di memorizzare lo stile e le abitudini del conducente.

Dal punto di vista meccanico, la Lancia è dotata di un motore a benzina aspirato e un cambio automatico che invia la potenza alle sole ruote anteriori. Anche se la stragrande maggioranza degli accessori tecnologici non ha visto la luce sulla Thesis, la Dialogos resta comunque un laboratorio su ruote molto interessante e, per certi versi, pioneristico per la sua epoca.

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