Gli ingredienti ci sono tutti, adesso occorre metterli insieme e tirare fuori il piatto forte per il futuro. Che si traduce in un contratto di 5 anni per la F.1 a Imola! Il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, ha incontrato Stefano Domenicali presidente di Liberty, e gli ha sottoposto gli elementi che possono portare a un clamoroso ritorno in pianta stabile:

“A Imola hanno lavorato molto bene in questo periodo di emergenza – ha detto il presidente Sticchi Damiani – e con il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, abbiamo discusso e valutato le ipotesi. Ho trovato entusiasmo, voglia di fare e investire, per cui mi sto facendo promotore di un accordo che sarebbe fantastico per l’Italia: l’anno scorso abbiamo ospitato 3 GP, abbiamo Monza e avere Imola in pianta stabile sarebbe davvero molto bello”.

Se Imola gongola perché tutto coincide fra forze politiche, organizzative e autorità sportive, i problemi sono legati a Monza. Mancano gli investimenti promessi e il GP del centenario, nel 2022, è dietro l’angolo. Al momento l’autodromo non ha le risorse per portare avanti quanto programmato e le promesse della politica si sono rivelate solo promesse. Chi ha visitato l’autodromo di recente ha trovato macerie, desolazione e abbandono in varie parti del tracciato.

Serve una scossa: “Mi auguro che chi di dovere voglia investire per salvare un patrimonio importante come Monza. Il 2022 è dietro l’angolo e il tempo manca per fare le cose per bene come merita un tracciato storico come quello brianzolo“. L’appello accorato di Sticchi Damiani si scontra con la solita politica locale, fatta di annunci, ma di pochi investimenti. Se l’Emilia Romagna ha deciso di darci dentro, in Lombardia si vantano solo di averlo fatto diventare un centro vaccinale. Ma lo scopo dell’autodromo è fare gare, competizioni, ricerca e sviluppo, non certo vivere sui ricordi del passato e su macerie (vedi tribune all’Ascari) non ancora del tutto rimosse e coi lavori fermi da tempo. I problemi monzesi sono anche altri. Ad esempio, fare un bando per cercare uno sponsor di manifestazione o un allocatario di un fabbricato è un non senso perché dietro un contratto ci vuole un progetto di marketing che lo valorizzi e lo motivi.

Monza aveva una concessionaria di pubblicità di SIAS con 14 dipendenti e sviluppava attività per tutta la stagione, con 4 linee differenti di business: Sport, istituzioni, Eventi, Sponsor. SIAS ha raggiunto il suo massimo storico di fatturato tra il 2013 e il 2014 con 35 milioni di euro grazie alla diversificazione che ha fatto la differenza tra attivi e passivi.

Mancano figure capaci di relazionarsi sul territorio e favorire gli investimenti. Purtroppo a Monza si sono persi gli eventi, le fiere, i concerti, le hospitality del Gran Premio. E non entriamo nel dettaglio perché la situazione è varia e di questi tempi le complicazioni sono notevoli. Di sicuro Imola, in confronto, ha una squadra formata da gente di spessore e di fiducia, vedi Giancarlo Minardi o Aldo Costa nel CDA della struttura. Monza annaspa. Non vorremmo che i 5 anni di contratto di Imola vadano a scapito dell’autodromo nazionale. “Monza non si tocca” ripete sempre il presidente ACI Sticchi Damiani. Il problema che non lo toccano nemmeno quelli che dovrebbero farlo per dargli quell’ossigeno che serve.

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